RottamazioneLa rottamazione è un processo mediante il quale si cerca di recuperare e riutilizzare il più possibile delle componenti di un autoveicolo, elettrodomestico o più in generale un macchinario che contiene componenti potenzialmente riutilizzabili come pezzi di ricambio per altre vetture simili. «Orrido neologismo "rottamazione" : lo abbiamo usato solo per rilevarne la bruttezza e sconsigliare a chiunque dall'adoprarlo scrivendo in buon italiano.» Disciplina legaleLa rottamazione è venuta in rilievo, nelle previsioni di legge, da un lato in merito ai depositi di autoveicoli sequestrati o confiscati, e dall'altro lato in ordine agli incentivi fiscali per mettere fuori circolazione vecchi veicoli. L'articolo 42-bis della legge finanziaria per il 2002 - dichiarando di interesse generale lo “svuotamento” delle depositerie da rottami accumulatisi per decenni - ha previsto[2] l'obbligo di rottamare o alienare i veicoli comunque custoditi da oltre due anni, anche se non confiscati. Tale norma si applica a tutti i veicoli giacenti presso le depositerie autorizzate a seguito dell'applicazione di misure di sequestro e sanzioni accessorie previste dal nuovo codice della strada; si applica altresì a tutti i veicoli giacenti presso le depositerie autorizzate non alienati per mancanza di acquirenti, purché immatricolati per la prima volta da oltre cinque anni e privi di interesse storico e collezionistico. A partire dalla legge 30 del 27 febbraio 1997, "l'Italia ha posto in essere un sistema di incentivi mirati a favorire il rinnovo del parco veicoli circolante"[3], istituendo, per coloro che dismettono («rottamano») un veicolo usato, un contributo pubblico in somma fissa per l'acquisto di autovetture nuove, con un effetto anche di miglioramento del relativo impatto ambientale[4]. Note
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