Rosanna SchiaffinoRosanna Schiaffino (Genova, 25 novembre 1939 – Milano, 17 ottobre 2009) è stata un'attrice e modella italiana. BiografiaIniziò a lavorare come modella — sembra soprattutto su spinta della madre Gelsomina Pensieri (contessa di origine indiana che si faceva chiamare Jasmine[1]), che ne guidò la carriera per vari anni — dopo avere partecipato ad alcuni rotocalchi e vinto vari concorsi di bellezza. Trasferitasi a Roma intorno al 1953, e anni dopo a Milano, l'esordio al cinema avvenne a 16 anni, con un ruolo secondario in Totò lascia o raddoppia? (1956) di Camillo Mastrocinque. Si impose subito grazie alla sua prorompente e statuaria bellezza mediterranea, ma dimostrò presto anche doti interpretative e versatilità in varie pellicole italiane e straniere, come La sfida (1958), film di esordio di Francesco Rosi, Il vendicatore (1959) di William Dieterle, Ferdinando Iº re di Napoli (1959) di Gianni Franciolini, La notte brava (1959) di Mauro Bolognini, La congiura dei potenti (1961) di André Hunebelle e Due settimane in un'altra città (1962) di Vincente Minnelli, con protagonisti Kirk Douglas, Edward G. Robinson e Cyd Charisse. Fu diretta da Roberto Rossellini in un episodio di Ro.Go.Pa.G. (1963), ove partecipò con un piccolo ruolo anche la sorella Maria Pia (scomparsa in un tragico incidente con il figlio nel 1983), e nuovamente da Mauro Bolognini in La corruzione (1963), accanto ad Alain Cuny. Oltre che a lavorare nel cinema europeo, continuò a recitare in film di produzione statunitense quali I vincitori (1963) di Carl Foreman, con George Peppard e Romy Schneider, e Le lunghe navi (1964) di Jack Cardiff, ove affiancò Richard Widmark e Sidney Poitier. Nel 1965 fu molto apprezzata nell'adattamento di Alberto Lattuada de La mandragola, ove interpretava il ruolo di Lucrezia, per cui venne premiata con una Targa d'oro ai David di Donatello, oltre ad essere stata candidata al Nastro d'argento come migliore attrice protagonista. Sempre nel 1965 recitò accanto a Stewart Granger in A-009 missione Hong Kong di Ernst Hofbauer. Al culmine della popolarità, nel 1966 fu la protagonista, in coppia con Tony Curtis, della caustica commedia britannica Arrivederci, Baby! di Ken Hughes, cui seguì una partecipazione al film in costume L'avventuriero (1967) di Terence Young, ove ebbe come partner Anthony Quinn e Rita Hayworth. In quegli anni anche vari registi italiani la affiancarono a noti attori stranieri, come Richard Johnson in La strega in amore (1966) di Damiano Damiani, Mel Ferrer in El Greco (1966) di Luciano Salce e Maximilian Schell in Simon Bolivar (1969) di Alessandro Blasetti. Dalla fine degli anni sessanta partecipò soprattutto a produzioni cinematografiche italiane e talora di minor rilievo, anche se alcune di queste sono poi divenute un cult, come Scacco alla regina (1969) di Pasquale Festa Campanile, Trastevere (1971) di Fausto Tozzi e La Betìa ovvero in amore, per ogni gaudenza, ci vuole sofferenza (1971) di Gianfranco De Bosio. Alla metà degli anni settanta decise di ritirarsi definitivamente dalle scene; le sue ultime apparizioni sul grande schermo e in una produzione televisiva sono state, rispettivamente, in La ragazza dalla pelle di corallo (1976) di Osvaldo Civirani e Don Giovanni in Sicilia (1977) di Guglielmo Morandi. Colpita nel 1991 da un cancro al seno, s'impegnò a lungo nella lotta contro questa malattia insieme alla Fondazione di Umberto Veronesi, ma morì il 17 ottobre 2009, a 69 anni[2]. Dopo i funerali svoltisi il 19 ottobre nella chiesa di Santa Maria Segreta a Milano, fu tumulata nel cimitero di Portofino, accanto alla madre. Vita privataÈ stata sposata due volte: la prima dal 1963 al 1980 con il produttore cinematografico Alfredo Bini, con cui nel 1969 ebbe la figlia Annabella, e dal 1982 con l'imprenditore e velista Giorgio Falck, con cui nel 1981 ebbe il figlio Guido Nanni. Il divorzio da Falck nel 2001 e le battaglie legali per l'affidamento e il mantenimento del figlio, hanno occupato a lungo la cronaca rosa. Filmografia
Riconoscimenti
Doppiatrici italiane
Note
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