Romanogobio uranoscopus
Il gobione del Volga (Romanogobio uranoscopus) è un pesce osseo di acqua dolce appartenente alla famiglia Cyprinidae. Distribuzione e habitatSi trova nel bacino del Danubio ed è assente dall'asta principale del fiume, eccetto che nell'alto corso. Vive in piccoli ruscelli con velocità dell'acqua molto elevata e fondo di rocce e ciottoli. Anche in fiumi più grandi con le stesse caratteristiche. I giovanili sono presenti in zone a corrente più lenta con fondale sabbioso e acqua molto bassa. DescrizioneÈ molto simile al gobione comune, al gobione del Kessler ed al gruppo del gobione del Volga (alcune specie del quale sono presenti nel Danubio). Si differenzia dal primo per i barbigli nettamente più lunghi che superano l'occhio se tirati indietro e per il peduncolo caudale più snello ed affusolato. Le scaglie dorsali non hanno le creste epiteliali tipiche dei Romanogobio. Il colore è simile a quello di Romanogobio albipinnatus o di Romanogobio kesslerii ma le macchie scure sulla pinna dorsale e sulla pinna caudale sono presenti (differenza con R. albipinnatus e relativo gruppo, che hanno pinne incolori) e sono piuttosto poco visibili, formano una sola banda sia sulla dorsale che sulla caudale (in R. kesslerii sulla caudale ci sono due o tre bande e molto più marcate). Raggiunge al massimo i 10 cm. BiologiaSi tratta di una specie notturna che non forma banchi. AlimentazioneSi ciba di invertebrati bentonici. RiproduzioneAvviene da maggio a settembre, le uova sono deposte in più eventi. I riproduttori abbandonano il fondo per l'accoppiamento e si spostano in acque libere, scegliendo per la fregola acque molto correnti. Le uova sono trasportate per un certo tratto dalla corrente prima di scendere sul fondo ed aderire a corpi sommersi. I giovani sono diurni. PescaLa pesca è occasionale. ConservazioneLa specie non è minacciata ma si sta rarefacendo perché assai sensibile all'inquinamento e all'interruzione della continuità fluviale da parte di dighe e sbarramenti. Sembra estinto nell'alto corso del Danubio. Note
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