Rocky Joe
Rocky Joe (あしたのジョー?, Ashita no Jō, "Joe del domani") è un manga pubblicato da Kōdansha dal 1968 al 1973 (in Italia dal 2002 da Star Comics), scritto da Asao Takamori (pseudonimo di Ikki Kajiwara) e disegnato da Tetsuya Chiba. La storia è stata suddivisa complessivamente in 20 tankōbon. Dal manga sono stati tratti due anime televisivi (il primo nel 1970, a manga ancora in corso, composto da 79 episodi, il secondo realizzato nel 1980 e composto da 47 episodi). I primi 12 episodi della 2ª serie sono un riassunto dell'ultima parte della prima serie, reso necessario dai quasi dieci anni intercorrenti tra le due serie. Nel 1981 ne è stato anche realizzato un film, Rocky Joe - L'ultimo round, oltre a vari videogiochi basati sulla storia. Un live action per il cinema ha infine visto la luce nel 2011 dal titolo Ashita no Joe con Tomohisa Yamashita nella parte del protagonista. Trama«Non voglio fare come tanti che se ne restano a bruciare senza fiamma, di una combustione incompleta. Anche se solo per un secondo… voglio bruciare con una fiamma rossa e accecante! E poi.. quello che resta è solo cenere bianchissima… nessun residuo… solo cenere bianca.» Il protagonista è Joe Yabuki (letteralmente "piedi piccoli"), un giovane tormentato il quale ha trascorso gran parte della sua ancora breve vita negli orfanotrofi statali (in quanto non ha mai conosciuto i suoi genitori) fino a quando non riesce a scappare da quello di Tokyo, Joe vive così vagando da un luogo all'altro come un cane randagio. Attraversando "il ponte delle lacrime" (泪橋?, Namidabashi, chiamato così perché è il ponte attraversato dai reietti della società e dagli sconfitti della vita che abbandonano la città e lo attraversano piangendo[2]) arriva nella baraccopoli nei bassifondi della città, dove incontra Danpei Tange, un vecchio pugile ed ex allenatore di boxe in pensione con un occhio solo, ormai ridotto ad una vita da barbone e perennemente ubriaco. Ed è proprio la periferia (luogo d'esclusione sociale e psicologica) la comprimaria co-protagonista al principio della storia: una zona che nell'immediato dopoguerra, ai tempi della ricostruzione e del miracolo economico, era disagiata, povera e piena di delinquenza organizzata (la famosa yakuza, la cosiddetta mafia giapponese) e minorile. I due personaggi principali, Joe e Danpei, al loro primo incontro (come fosse stato segnato dal destino) finiscono a prendersi a botte per un futile motivo. Ma subito dopo aver preso un bel po' di pugni e dopo aver visto Joe stendere un gruppetto della yakuza per difendere i bambini, l'ubriaco ex-pugile rinsavisce di colpo, accorgendosi immediatamente del grande talento posseduto dal giovane. Comincia allora a seguirlo, ripetendogli continuamente la sua proposta: farsi allenare da lui e diventare un pugile. Joe all'inizio proprio non vuole saperne, non ci pensa nemmeno a prendere in considerazione una proposta all'apparenza così bislacca, fattagli per di più da un vecchio avvinazzato. Poi però sembra accettare, sia per passar un po' il tempo che per sfruttare il suo acquisito tutore, potendo così disporre di vitto, alloggio e un po' di denaro gratis da spendere. Danpei lo aiuta e Joe continua a combatter la sua battaglia esistenziale attraverso le strade dei quartieri più poveri, giungendo a creare una banda composta dai ragazzini della zona: si mette però nei guai per colpa d'una truffa perpetrata ai danni d'una giovane ereditiera (dopo aver coinvolto anche i bambini del rione), e finisce in riformatorio. Per Danpei il ragazzo diventa come un figlio: per lui smette quasi del tutto di bere, ricomincia a lavorare come muratore specializzato, facendo i lavori più duri e pesanti per potere continuare a mantenere entrambi. Però la notizia delle molteplici bravate di Joe lo delude e lo sconcerta: non si era reso conto di che tipo di persona avesse tra le mani. Ma con ferrea determinazione sarà lui stesso a snidarlo dal nascondiglio in cui s'era rifugiato e a consegnarlo così alle autorità, perché possa mettersi in regola con la legge e maturare, prendendo finalmente coscienza di sé ed assumendosi la piena responsabilità per le azioni commesse. Inizialmente viene portato in un carcere temporaneo, dove combatterà contro Nishi, leader d'un gruppo di teppisti (e suo futuro miglior amico): insieme vengono poi trasferiti al vero e proprio carcere minorile. Qui nel riformatorio (dove è stato condannato ad un anno e un mese di detenzione) a trattamento speciale per minorenni a miglia di distanza da Tokyo, Joe conosce molti altri ragazzi, riuscendo anche a moderare un poco il suo caratteraccio, ma non si farà in ogni caso grandi amicizie. L'unico col quale riesce forse ad aver un buon rapporto è Nishi. Ma quello che sembra capace di tenergli fin dall'inizio testa si dimostra essere Tooru Rikiishi, un prodigio della boxe, peso welter, che sta finendo di scontare la sua pena; una grandissima rivalità si sviluppa immediatamente fra di loro quando Rikiishi sventa un suo tentativo di fuga con i suoi pugni. Il suo desiderio di boxare sgorga improvviso: comincia allora ad accettare le lezioni per corrispondenza di Danpei intitolate "Per il domani" (riprende il titolo giapponese dell'opera, "Ashita no Joe", che significa "Joe del domani") e ad allenarsi in cella. Dopo aver offeso Yoko (la ragazza precedente truffata) per lo spettacolo teatrale nel riformatorio, accusandola di essere lì solo per il proprio ego e per Rikiishi (fa parte della palestra del nonno di lei), con quest'ultimo intervenuto per dare una lezione a Joe, viene proposto un incontro tra i due. Si affrontano, con Rikiishi che domina dall'inizio alla fine, fino a quando al secondo round Joe sferra un attacco micidiale riuscendo a mettere a segno quello che diverrà il suo colpo più famoso, il "colpo d'incontro incrociato", e finiscono entrambi knock-out. Questo fatto ispira anche tutti gli altri detenuti i quali uno alla volta iniziano a praticare la boxe in palestra. Subito dopo però Danpei inizia ad allenare il piccolo Aoyama, prendendolo temporaneamente sotto la sua ala ed abbandonando in apparenza Joe. Questo fa sì che il ragazzo si senta d'improvviso del tutto sperduto, teme inoltre che Danpei sta insegnando a quello che potrebbe anche rivelarsi in futuro come un rivale. Il nonno di Yoko ha organizzato un torneo all'interno della prigione ed in semifinale proprio Joe e Ayoma si affrontano. Il primo attacca aggressivamente ma non risulta esser in grado di colpire l'avversario che s'è specializzato in velocità e gioco di gambe: Joe impara di colpo che occorre anche difendersi in modo efficace e non solo attaccare alla cieca... questo era quello che aveva voluto insegnargli Danpei col suo "tradimento", oltre a fargli provare la lotta contro la solitudine. In finale si deve confrontare con Rikiishi, ma quest'ultimo finisce la pena prima del match: provano anche ad affrontarsi su un ring improvvisato, ma vengono interrotti. Joe e Riki si son fatti reciprocamente una promessa solenne: d'incontrarsi tornati liberi per poter combatter ancora uno contro l'altro, ma stavolta in un incontro ufficiale. Uscito dal riformatorio ed istruito costantemente da Danpei, Joe inizia a dedicarsi alla boxe. All'inizio non viene concessa la licenza a Danpei per i suoi trascorsi violenti a bordo ring, per questo Joe decide di presentarsi alla finale dei campionati esordienti dove provoca il campione esordiente dei pesi gallo Wolf Kanagushi, insultandolo, denigrandolo e colpendolo con il suo colpo d'incontro incrociato, scatenando un polverone mediatico che costringe la commissione a concedere la licenza. Inizia così i primi incontri da professionista vincendoli tutti, guadagnando il diritto di affrontarsi con Wolf che coltiva un forte rancore nei suoi confronti tanto che, per rappresaglia, picchia a sangue i bambini amici di Joe andati a spiarlo; Yabuki trova a questo punto ancora più motivazioni per sconfiggerlo senza pietà. Joe riesce a vincerlo con il suo nuovo "colpo d'incontro triplato" rompendo la mandibola di Wolf, mettendo fine alla sua carriera (Wolf diventerà una guardia del corpo di boss mafiosi), guadagnandosi così il diritto di combattere sul ring contro Tooru Rikiishi. È diventato nel frattempo famoso per essere un pugile brutale e violento, che utilizza le tecniche più dannose per la salute sua e degli altri, senza alcun riguardo. Rikiishi da par suo desidera con tutte le sue forze sconfiggere Joe: gli brucia ancora molto il pareggio ottenuto contro di lui al riformatorio, avvenuto per doppio K.O. contemporaneo d'entrambi i pugili. Ma poiché Rikiishi è di tre classi superiore a Joe prende la drastica decisione di diminuire di peso per arrivare a potere disputare nuovamente un incontro con Joe nella sua categoria, quella dei pesi gallo, e vincerlo ufficialmente seguendo tutte le regole. Affronta così un programma intensivo di calo di peso: la dieta intrapresa da Rikishi è drammatica, cessa quasi di mangiare, tanto da diventar quasi pelle e ossa. Per poter meglio resistere ai morsi della fame si fa perfino rinchiudere a chiave nel magazzino della palestra dove si allena, di proprietà della bella Yoko, implicitamente innamorata di Rikiishi. Per compensare la potenza d'attacco che ha perduto Rikiishi s'allena senza sosta in uppercut, scagliando montanti fino a quando non riesce a colpire l'avversario. Alla fine i due grandi rivali combattono tra di loro, il momento della verità tanto atteso è finalmente giunto: si affrontano e, nonostante la debolezza, Rikiishi dimostra un'indubbia superiorità per tecnica, forza e intuito. Joe è sconfitto, ma mentre è in procinto di stringergli la mano e congratularsi con lui per l'ottimo incontro disputato Rikiishi, anche a causa dei tremendi colpi ricevuti, delle cadute e dell'esaurimento generale, muore. Joe la prende malissimo, e inizia a vagabondare senza meta come un disperato. Questo segna la fine del primo arco narrativo (anche se la prima serie continua fino all'incontro con Carlos). La storia riprende (la seconda serie riparte dalla morte di Rikishi, ripetendo quel che accadde in seguito) con un flashback del match tra Joe e Rikishi, come fosse un lontano ricordo: Joe è ancora profondamente scosso da quell'incontro (e soprattutto dalle conseguenze che ha portato nella sua vita e in quella d'altri), sia mentalmente che fisicamente. Alla fine torna a casa di Danpei, dopo circa un anno, e comincia nuovamente ad allenarsi. Apparentemente sembra non esser cambiato, il talento è sempre lo stesso, ma dopo le prime vittorie Nishi s'accorge (e lo fa subito notare anche a Danpei) che, durante i match fin qui sostenuti, Joe non è stato capace di assestare nemmeno un colpo violento al volto, come se avesse un blocco o un qualche impedimento dovuto alla paura. Joe si rende conto che sta avendo un problema serio, non riuscendo più a dar colpi forti al viso: ovviamente è stata la morte di Rikishi a causargli un tale shock. Gli ci vuole un po' di tempo per riprendersi, fa leva su sé stesso e cerca di superar così il trauma; ma riuscire ad ottener questo non è affatto facile e ciò gli costa tre sconfitte consecutive dovute anche al fatto che gli altri presidenti delle palestre si rendono conto del suo problema e gli fanno incontrare i tre pugili più forti a livello nazionale istruendoli adeguatamente su come sconfiggere Yabuki per porre fine alla sua carriera. Durante l'incontro con uno di loro, Joe ce la farà finalmente a colpire violentemente l'avversario alle tempie, ma improvvisamente ha un rigetto che lo spinge a vomitare sul ring e quindi ad esser squalificato. Ciò è dovuto al senso di colpa ormai interiorizzato: la morte dell'amico/rivale Rikishi, è stata causata proprio da uno dei suoi colpi sferrati alla tempia. Intanto nessuno accetta più di affrontare il pugile Yabuki, come previsto dai presidenti, che vede così ben presto dissolversi nel nulla la sua promettente carriera che pare finita per sempre. Tuttavia riuscirà infine a vincere le sue paure quando si troverà a dover affrontare un altro grande campione. Yoko, diventata presidente della palestra Shiraki, porta e ospita nella sua palestra il numero 6 al mondo, il pugile venezuelano Carlos Rivera venuto a sondare l'ambiente e disputare degli incontri; per la sua forza sembra che il detentore del titolo mondiale dei pesi gallo non abbia il coraggio di misurarsi con lui, temendone la potenza. Proprio per questo motivo Carlos è soprannominato il "Re senza corona" e viene considerato da tutti come un pretendente legittimo alla cintura mondiale, uno sfidante pericolosissimo per chiunque. Yoko inoltre spera che così Yabuki si riprenda dal trauma. Joe si propone e viene ingaggiato per fare da sparring al campione. Durante un allenamento particolarmente violento Joe supera il suo complesso e riesce finalmente a colpire al volto l'avversario. Joe e Carlos stringono una bella amicizia, e decidono di affrontarsi in un match regolare che si terrà il 1º gennaio, organizzato dalla stessa Yoko. L'incontro è avvincente ed equilibrato e termina in un pareggio. Poco tempo dopo viene finalmente proposto a Carlos di disputare l'incontro per il titolo mondiale della sua categoria e affrontare il campione messicano José Mendoza. Costui più che un pugile sembra un superuomo. In lui è presente la summa di tutte le caratteristiche del migliore atleta, devastante il suo attacco, impenetrabile la sua difesa. Poco dopo l'incontro con Carlos, in una uscita con Noriko (ragazza conosciuta nella periferia), alla domanda di quest'ultima del perché di tutti i sacrifici che compie per poter boxare quando invece quelli della sua età si divertono, Joe le risponde che lui ama la boxe e si sente realizzato e vivo all'interno del quadrato tanto da avere una sensazione che, anche solo per pochi istanti, fa "bruciare" tutto il suo corpo in una fiamma rossa e viva (a differenza di altri che "bruciano" in una combustione incompleta), e quando questa sensazione finisce, non gli rimangono altro che della bianche ceneri. Joe viene a sapere che Rivera è stato battuto dopo appena un minuto e 33 secondi; Carlos, a seguito dell'incontro con Joe, aveva subito gravi conseguenze a causa dei suoi colpi e ha subito danni cerebrali permanenti a causa di Mendoza. La carriera di Joe, rivitalizzata dall'aver pareggiato con numero 6 al mondo, procede di bene in meglio fino a essere lo sfidante per la cintura di campione asiatico contro Yongbi Kim, sopravvissuto alla guerra di Corea che durante il conflitto, alla disperata ricerca di cibo, rubò a un soldato, apparentemente morto, la sua razione, ma quando quel soldato si ridestò, per la paura gli fracasso il cranio con una pietra, rendendosi successivamente conto che era suo padre; per il trauma ha sviluppato una freddezza simile a quella di un automa. Per poter combattere contro di lui però Joe, a causa dello sviluppo del suo fisico, si sottopone a una durissima dieta per rimanere nella categoria dei pesi gallo, anche per rispetto nei confronti di Rikiishi, arrivando perfino rinchiudersi a chiave nello stesso magazzino dove si era rinchiuso il suo amico/rivale. Dopo un durissimo incontro, riesce a batterlo e a conquistare la cintura. Dopo aver sconfitto ai punti il primo nella classifica mondiale e aver difeso il titolo asiatico contro Harimao, selvaggio pugile malese fatto venire dalla stessa Yoko per far risvegliare nel ragazzo l'istinto selvaggio perso in favore della tecnica, Joe può finalmente sfidare il campione del mondo Mendoza. Arrivati a questo punto il fisico di Joe è molto danneggiato dai colpi ricevuti, e comincia a soffrire dei sintomi della "sindrome del pugile ubriaco". Nonostante se ne sia accorto benissimo, e molto prima del medico, Joe decide di nascondere il suo male per sfidare José Mendoza. Yoko però inizia a rendersi conto della sua malattia, tentando più volte di incontrarlo, ma lui la evita pensando solo ad allenarsi. Yoko riesce a incontrare Joe solo nello spogliatoio prima del match e tenta di persuaderlo ad abbandonare l'incontro, dicendogli che è affetto dai sintomi del punch drunk (che Joe già sapeva, con grande sorpresa di Yoko). Nel disperato tentativo di fermarlo Yoko gli confessa di essere innamorata di lui (se n'è resa conto solo adesso), dicendogli che non vuole che l'uomo che ama si autodistrugga. Il giovane, sebbene colpito dai sentimenti di Yoko, non desiste: il campione del mondo lo sta aspettando e non vuole fuggire, pur sapendo di non avere praticamente nessuna possibilità di batterlo. Si dirige quindi sul ring, lasciando la ragazza in lacrime nello spogliatoio. Il match contro José Mendoza inizia e il divario tecnico fra i due è enorme, ma Joe non si tira indietro e continua ad attaccare; dopo pochi round di combattimento, durante il quale subisce molti colpi potenti, diventa cieco da un occhio, ma impara a riprodurre la tecnica di avvitamento del pugno del suo avversario, il segreto che rendeva i colpi di Mendoza micidiali. Danpei, preoccupato per la sua incolumità, tenta di gettare la spugna, ma Joe lo convince a rinunciare al suo intento, dicendogli che non è ancora diventato "tutto bianco". Joe, nel momento più difficile di tutto l'incontro, riceve il sostegno di Yoko (precedente corsa via disperata vedendo il ragazzo in balia dell'avversario), che gli dice che deve combattere dando tutto in modo che poi non possa avere dei rimpianti mentre lei gli starà accanto, guardando ogni istante. Mendoza lo colpisce con tutta la sua forza, sperando di convincerlo ad abbandonare l'incontro, ma Yabuki ha una tenacia e una resistenza spaventose e non si tira indietro, anzi, prende l'iniziativa e risponde colpo su colpo al campione. Joe è quasi catatonico, assente, ma resta in piedi e continua ad incassare e a rispondere, quasi automaticamente. Mendoza adesso è spaventato da questo ragazzo che sembra non aver paura di morire e comincia a sospettare che Joe sia già morto nonostante sia in piedi ad incassare i colpi: è sotto questo terribile sospetto che a Mendoza vengono i capelli bianchi dallo spavento, tanto da sembrare un vecchio alla fine dell'incontro. «Non c'è più niente da bruciare, solo le bianche ceneri.» Al termine dell'incontro, il verdetto premia il pur distrutto Mendoza; poco prima che l'arbitro proclami la vittoria del messicano, Yabuki consegna i guantoni a Yoko dicendole che vorrebbe che li tenesse lei e che quei guantoni sono stati tutta la sua vita, nell'unico modo in cui ha saputo esprimere e ricambiare i sentimenti di lei, poi Joe, sereno dopo aver dato tutto se stesso, resta seduto e muore al proprio angolo col sorriso sulle labbra, tenendo fede al suo ideale che lo avrebbe visto “bruciare” completamente, fino a diventare cenere bianchissima.[3] Il finale del manga inizialmente era diverso, con l'ultima scena sul terrazzo della casa Shiraki, con Joe probabilmente ridotto allo stato di punch drunk, ma vivo, con Yoko che lo guarda. Questo finale non piaceva a Chiba, che ottenne carta bianca dall'autore Takamori (impegnato in altre opere), disegnando il finale iconico basandosi sul discorso fatto da Yabuki a Noriko sulle ceneri bianche. Chiba però non aveva intenzione di uccidere Joe, ma di lasciare un finale aperto per la libera scelta dei lettori, mentre per Takamori Joe muore in quella scena[4]. Nella scena finale dell'anime, la morte di Joe venne disegnata in maniera inequivocabile, non lasciando spazio di immaginazione agli spettatori. Nel primo adattamento italiano dell'anime, così come viene modificata buona parte della trama originale, alcune scene finali vengono rimontate ed altre tagliate. I dialoghi cambiano in modo da che Joe si dichiari in maniera molto più esplicita a Yoko e che insieme avrebbero affrontato altre sfide, forse con l'intenzione di continuare a combattere, per riprovare a diventare campione del mondo. Nell'edizione italiana del film OAV Rocky Joe - L'ultimo round[5], che si focalizza molto sull'ultimo episodio, viene rispettata la trama e i dialoghi originali dell'anime. Anche il nome del protagonista viene riportato all'originale (Jo Yabuki), togliendo dai dialoghi i riferimenti a "Rocky". Personaggi
MediaMangaIl manga scritto da Asao Takamori e disegnato da Tetsuya Chiba è stato serializzato dal 1º gennaio 1968 al 13 maggio 1973 sulla rivista Weekly Shōnen Magazine edita da Kōdansha. In seguito i vari capitoli sono stati raccolti in venti volumi tankōbon pubblicati dal 7 marzo 1970[7] al 15 giugno 1973[8]. In Italia la serie è stata pubblicata da Star Comics dal 19 ottobre 2002[9] al 20 maggio 2004[10]. Nel 2017 sempre la Star Comics ha avviato la pubblicazione di una edizione del manga, una Perfect Edition[11], e che si è conclusa con il tredicesimo volume[12]. Volumi
AnimeEpisodi e film d'animazioneDal manga è stata tratta una serie televisiva di 79 episodi nel 1970 e una seconda serie di 47 episodi nel 1980[49]. Nel 1980 e nel 1981 sono stati inoltre realizzati due film riassuntivi ottenuti dal montaggio degli episodi delle serie. È da notare che i primi 12 episodi della seconda serie sono il remake degli ultimi 26 della prima, principalmente incentrati sulla figura di Carlos Rivera. Entrambe le serie vantano un'ottima realizzazione tecnica. Mentre la prima propone un design più fedele al fumetto originale, che risente maggiormente, soprattutto nei volti, della scuola di Osamu Tezuka (non a caso la casa di produzione è proprio la sua Mushi), nella seconda i personaggi sembrano generalmente più adulti e presentano corpi più slanciati. La prima serie presenta un tratto più marcato e "sporco" che in alcuni episodi (il 4º e il 51º su tutti) raggiunge quasi l'effetto della tecnica del carboncino. Nella seconda, di contro, la regia di Osamu Dezaki è giunta alla sua maturità e vi si possono trovare tutti i suoi stilemi più frequenti, dai giochi di luce alle inquadrature storte ed angolate dal basso[49]. Le differenze tra manga ed anime sono: in entrambe le serie animate, manca l'incontro esibizione di quattro round tra Joe e Carlos, mentre nella seconda serie è stato aggiunto l'arco narrativo in cui Yabuki combatte contro Leon Smith, primo in classifica e il match che unisce i titoli mondiale del WBA e del WBC disputato da Mendoza. Un'altra differenza è che, dopo la morte di Rikishi, nella prima serie Joe all'inizio non riesce più a colpire al volto, mentre nel manga e nella seconda serie riesce si a colpire, ma lo fa senza metterci forza. Tra le due serie animate ci sono delle discrepanze nelle prime 12 puntate della seconda parte (riassunto delle ultime 26 puntate della prima serie): nella prima Joe per difendere Wolf Kanagushi da Goromaki Gondō in una rissa in un ristorante mafioso (inizialmente Gondō si rifiuta di scontrarsi con Joe poiché ne riconosce subito la grande forza), la polizia lo coglie in flagrante e lo rinchiude in carcere preventivo e viene scagionato da Danpei, mentre nella seconda lo stesso Gondō lo aiuta a fuggire; inoltre viene saltata la parte in cui Joe viene assunto da una compagnia teatrale la quale offre combattimenti girando per tutto il Giappone e dell'allontanamento di Yabuki da Danpei e dai suoi amici al termine della prima serie subito dopo l'incontro con Carlos Rivera. In Italia fu dato il titolo di Rocky Joe perché il nome rievocava molti grandi pugili americani. Probabilmente proprio in onore al pugile Rocky Marciano per la stessa potenza di pugni e Rocky Balboa, protagonista della serie di film, Rocky, a quei tempi molto attuali[49]. Inoltre venne aumentata l'età di Joe a 18 anni contro i 15 della storia originale. La serie fu trasmessa per la prima volta su Rete 4 (non ancora Fininvest) nel 1982, in fascia preserale[49]. Nella versione home video edita da Yamato Video[50], sono state ripristinate tutte le scene censurate o tagliate, reinserendo per il finale della serie l'audio proveniente dal film di montaggio Rocky Joe - L'ultimo round e sottotitolando le scene non doppiate in italiano. DoppiaggioAlla voce personaggi, qualora compaiano due nomi diversi è a causa del fatto che le due serie hanno avuto due adattamenti diversi (il primo indicato è il nome usato nella prima serie mentre quello che segue è la versione più anglofona della seconda serie). Il doppiaggio italiano della serie, che palesa una forte distonia di adattamento dialoghi tra le due serie fu eseguito dalla C.D. (Cooperativa Doppiatori) per ciò che concerne la prima serie, più fedele all'originale rispetto alla successiva, mentre la seconda serie venne doppiata dalla TELECOLOR 2000 su dialoghi adattati da Graziano Galoforo
Soprattutto nella versione cartacea, molti atleti pugili vengono identificati con un "ring name" una sorta di appellativo legato all'attività pugilistica agonistica. Negli adattamenti italiani, il primo filo-nipponico e il secondo decisamente anglofono, per un gioco di assonanze tali soprannomi sono stati spesso puerilmente storpiati: Tooru Rikishi è diventato Toro Riki, Wolf Kanagushi è diventato Lupo (dall'inglese Wolf) Canesecco e così via. C'è da dire inoltre, che dall'opera originale si evince come lo stesso Joe si sia guadagnato soprannomi da ring come "assassino", "re della rissa", ecc. Colonna sonora1ª serie
2ª serie
Sigle italianeRocky Joe, il campione è stato trasmesso nelle TV locali abbinato alla sigla originale di Forza Sugar. Probabilmente alla base dell'errore c'è il fatto che entrambe le serie hanno come sfondo il pugilato.
Live action
VideogiochiDalla serie sono stati tratti diversi videogiochi, quasi tutti di genere picchiaduro a incontri, usciti quasi esclusivamente in Giappone[52]. Il primo probabilmente è Ashita no Joe del 1983, uscito per i computer giapponesi PC-88 e FM-7[53]. Il primo arcade, sviluppato sulla scia di Punch-Out!!, si intitola Success Joe (Ashita no Joe in Giappone) ed è stato prodotto dalla Taito nel 1990, inoltre ha un lieto fine felice perché, nella scena finale, Joe sposa Yoko. Il successivo è Legend of Success Joe, reso disponibile per la scheda Neo Geo nel corso dell'estate 1991[54]. Ashita no Joe (omonimo del primo capitolo) uscì per Super Nintendo il 27 novembre 1992[55]. Un ulteriore titolo arcade, Boxing Mania: Ashita no Joe, fu distribuito nelle sale giochi nel 2001[56]. Il 29 marzo dello stesso anno giunse anche Ashita no Joe Touchi: Typing namida hashi per PlayStation 2 ad opera di Sunsoft[57]. Su PlayStation 2 arrivarono ben presto altri due capitoli dedicati alla storia di Joe, Ashita no Joe 2: The Anime Super Remix, prodotto da Capcom, basato sulla seconda serie e distribuito il 20 giugno 2002[58], e Ashita no Joe masshiro ni moe tsukiro!, nuovamente ad opera di Konami e pubblicato il 4 dicembre 2003. Nella medesima data il franchise toccò anche la console portatile Game Boy Advance, con Ashita no Joe makkani moeagare![59]. Il successivo videogioco prodotto è Bikkuri Pachinko: Ashita no Joe - Kyoraku Collection Vol. 1 per PlayStation 3 uscito il 21 aprile 2011, l'unico a non essere un picchiaduro ma bensì un simulatore di pachinko. Riferimenti in altre opere
AccoglienzaNel sondaggio Manga Sōsenkyo 2021 indetto da TV Asahi, 150 000 persone hanno votato la loro top 100 delle serie manga e Rocky Joe si è classificata al 29º posto[60]. Il manga divenne così influente, che diventò un simbolo delle rivolte studentesche giapponesi del '68, al punto che, per rimarcare l'influenza dei manga raggiunta con Ashita no Joe, gli studenti arrivarono a coniare lo slogan: "Con la destra reggiamo l'Asahi Journal, con la sinistra lo Shukan Shonen Magazine"[1]. Addirittura i membri terroristi dell'Armata Rossa Giapponese che presero parte al dirottamento dello Yogodo, avvenuto il 31 marzo 1970, durante il dirottamento dichiararono "Noi siamo tutti Ashita no Joe"[61]. Allo stesso tempo era un grande fan dell'opera lo scrittore nazionalista Yukio Mishima che il 25 settembre 1970 si suicidò commettendo seppuku dopo aver occupato una base militare. In Giappone, negli anni successivi alla sua pubblicazione, vennero costruite tre statue dedicate a Joe Yabuki. Quando nel marzo 1970, uscì il numero del manga in cui muore Tooru Rikishi, i lettori organizzarono un vero funerale a cui fu invitato lo stesso disegnatore Tetsuya Chiba[62]. Note
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