Roccolo del Sauch
Il Roccolo del Sauch è un'opera artistica vegetale nato in passato per scopi molto diversi ed inizialmente destinato all'uccellagione[1] poi divenuto parco ed installazione artistica utilizzato sia a scopi ricreativi sia per l'osservazione e lo studio dell'avifauna.[2] StoriaIl roccolo nacque come sito da utilizzare per pratiche di caccia affini all'uccellagione e che come tale fu oggetto di critiche.[3] Al tempo del suo impiego per la caccia si attendeva che gli uccelli in buon numero si posassero sui rami delle gallerie e poi veniva fatta scattare la trappola. I piccoli volatili venivano spaventati in modo che fuggissero e finissero nelle reti che erano state stese allo scopo. Quando questa modalità di caccia venne vietata (nel 1968 in Italia e nel 1991 in modo specifico in Trentino) lasciò questa costruzione che venne presto vista come un edificio vegetale. Costituito in particolare di alberi di faggio e di abete fu così un labirinto,[4] un'opera artistica arborea, un osservatorio ornitologico e un parco.[5][6] DescrizioneIl roccolo è costituito da un intreccio di alberi ed arbusti disposti a formare colonnati[5] e nell'insieme assume l'aspetto di un antico tempio pagano o di un monumento megalitico.[2] FunzioneUn tempo era utilizzato per la caccia agli uccelli e in seguito è stato trasformato in un osservatorio ornitologico per lo studio delle rotte migratorie dell'avifauna.[5] Ha rappresentato una delle prime postazioni fisse per l'inanellamento degli uccelli migratori in tutto il Trentino legata al Centro ecologia alpina delle Viote del Bondone.[2][7] Viabilità e collegamentiIl roccolo del Sauch si può raggiungere seguendo vari itinerari che toccano i comuni di Giovo, Faedo e Cembra. In auto il parcheggio più vicino al sito si trova a Fontanelle vicino a Faedo, da qui con strade forestali e sentieri nei boschi si arriva al roccolo.[5] [8] I tempi di percorrenza approssimativi per il tragitto a piedi sono:[4][6]
Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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