Roberto Boselli
Roberto Boselli (Bologna, 1º gennaio 1911 – Sierra de Javalambre, 22 settembre 1938) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria[2]. BiografiaNacque a Bologna il 1 gennaio 1911, figlio di Giovanni Battista e Dolores Dalla Rosa Prati.[1] Mentre frequentava la facoltà di fisico-matematica dell'università di Bologna fu ammesso a ritardare la partenza per il servizio militare nel Regio Esercito.[1] Nel novembre 1935 iniziò a seguire il corso per allievi ufficiali di complemento dell'arma di artiglieria presso la Scuola di Bra.[1] Promosso sottotenente nel maggio 1936 venne destinato a prestare servizio presso il 16º Reggimento artiglieria della Divisione fanteria.[1] Trattenuto in servizio attivo fu inviato a combattere nella guerra di Spagna, sbarcando a Cadice nel gennaio 1937.[1] Passato effettivo alla batteria cannoni da 65/17 del V Gruppo CC.NN. (Camicie Nere) della 1ª Divisione CC.NN. "23 marzo", otteneva l'avanzamento straordinario per meriti eccezionali al grado di sottotenente con anzianità 1934.[1] Si distinse subito durante le operazioni belliche venendo decorato con una croce di guerra al valor militare nell'agosto 1937, una prima medaglia di bronzo al valor militare a Mundejes nell'aprile 1938, e una seconda medaglia di bronzo nel luglio dello stesso anno.[1] Cadde in combattimento a Sierra de Javalambre, 22 settembre 1938, venendo decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Onorificenze«Comandante di Sezione di accompagnamento, dopo aver sfidato la morte nelle operazioni dell’agosto 1937 a quota 920 e dell’aprile 1938 a Mundejes, il 22 settembre 1938, in azione controffensiva, con instancabile slancio, sprezzo del pericolo e pronto intuito postava i pezzi in ardita posizione allo scoperto, battendo con grande efficacia le formazioni nemiche. Fatto segno a concentramenti di fuoco di artiglieria, ferito, continuava con fermezza ed alto spirito di sacrificio la sua azione, fino a che cadeva colpito a morte presso i suoi pezzi, che così efficacemente avevano contribuito alla vittoria. Esempio mirabile di coscienza del proprio dovere e sprezzo del pericolo. Sierra de Javalambre, 22 settembre 1938.[3]»
— Regio Decreto 16 novembre 1940.[4] «Comandante di sezione cannoni di accompagnamento in azione controffensiva, con instancabile slancio, sprezzo del pericolo e pronta iniziativa, portava i pezzi in ardite postazioni, allo scoperto, battendo con grande efficacia le formazioni nemiche. Fatto segno a concentramento di fuoco d'artiglieria nemica, continuava con fermezza ed alto spirito di sacrificio la sua azione, fino a che, colpito a morte, cadeva presso i suoi pezzi. Esempio di coscienza del proprio dovere e di sprezzo del pericolo. Sierra de Jalavambre, 22 settembre 1938.»
«Durante un violento contrattacco nemico, con pronto intuito ed iniziativa, portava la propria sezione cannoni da 65/17 in testa al reparto operante e, con audace e intelligente manovra portava i pezzi in luogo scoperto e battuto dalla fucileria e dalle armi automatiche nemiche. Apriva il fuoco dirigendolo personalmente e si portava frequentemente sulla linea dei reparti avanzanti per meglio osservare l'efficacia del tiro dei suoi cannoni. Col suo tiro efficace batteva il nemico e riusciva di valido appoggio alle fanterie che determinavano la rotta dell'avversario. Mufedes, 1 aprile 1938.»
«Comandante di sezione cannoni di accompagnamento, da posizione avanzata ed esposta al nemico, con esemplare calma, perizia e sprezzo del pericolo, riusciva a neutralizzare numerosi ed attivi centri di fuoco avversari, favorendo la fase d'attacco del proprio battaglione e successivamente l'inseguimento. Quota 1091, 14 luglio 1938.»
«Comandante di sezione da accompagnamento si distingueva per perizia e sprezzo del pericolo. Destinato ad accompagnare con il fuoco una bandera, malgrado tiri di controbatteria e di mitragliatrici avversarie, riusciva ad assolvere il proprio compito agevolando alla fanteria la vittoria. Quota 920, 14-15 agosto 1937.»
Avanzamento per merito di guerra
«Ufficiale dotato di ottime qualità militari, in sedici mesi di guerra si distingueva sugli altri per coraggio personale e per virtù trascinatrici. Nei vari combattimenti occorsi per sviluppare una complessa e delicata operazione dava prova di perizia, appoggiando sempre efficacemente e tempestivamente col fuoco dei propri pezzi l'azione del battaglione al quale era assegnato. O.M.S., 9 marzo-30 aprile 1938.»
— Regio Decreto 25 marzo 1939[5] NoteAnnotazioni
Fonti
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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