Robert Sutherland RattrayRobert Sutherland Rattray (5 settembre 1881 – Oxfordshire, 14 maggio 1938) è stato un antropologo statunitense. Fu uno dei primi africanisti e studiosi degli Ashanti. BiografiaNacque in India da genitori scozzesi[1], il padre e il nonno prestavano servizio nell'Indian Civil Service. Da giovane viaggiò in Sudafrica e durante la seconda guerra boera studiò il gruppo etnico dei Chewa, su cui pubblicò un libro nel 1907. Grazie a questa pubblicazione, riuscì ad entrare all'Exeter College di Oxford[2], dove si diplomò in antropologia. Nel 1906 entrò a far parte del servizio doganale nella Costa d'Oro e nel 1911 divenne commissario distrettuale ad Ejura[2], nella regione di Ashanti. Qui iniziò a studiare gli Ashanti e gli Hausa, imparò molte lingue locali e nel 1921 venne nominato capo del nuovo dipartimento di antropologia della Regione di Ashanti[1][2]. In questo contesto fu incaricato di svolgere studi sulle comunità locali. Estese ed approfondì le sue ricerche su vari aspetti, quali religione, leggi doganali, arte, credenze, racconti popolari e attraverso le sue interazioni con la popolazione divenne il principale interlocutore tra loro e le autorità[3]. Si ritirò dal lavoro nel 1930 e morì nel 1938, mentre pilotava un aliante[1]. Nel 2015 a Kumasi è stato realizzato il Rattray Park, un parco divertimenti a lui dedicato[4]. Critica al suo lavoroRattray venne considerato per molto tempo come lo studioso principale e più attendibile nello studio dell'antropologia delle comunità Ashanti. Il suo lavoro, tuttavia, fu oggetto di numerose critiche perché considerato troppo influenzato da un eccessivo coinvolgimento emotivo verso queste popolazioni[5]. Le prinicipali critiche al suo lavoro riguardano il disinteresse per la storia dei popoli e l'eccessiva importanza data alle tradizioni orali[5]. Il periodo in cui svolse le sue ricerche fu teatro di una grande espansione economica dovuta alla coltivazione del cacao e di altre modernizzazioni, di cui non fece mai menzione nelle sue opere[6]. Al contrario, venne considerato dalle comunità Ashanti come il più grande studioso occidentale sul tema, che riconobbero grande qualità nelle sue opere e nelle sue traduzioni, poiché erano il risultato di studi e ricerche sul campo[7]. Collezioni etnograficheCome molti antropologi del suo tempo, Rattray raccolse molti artefatti etnografici durante il suo soggiorno in Africa, scattò fotografie, trascrisse racconti popolari e registrazioni sonore. Questi materiali sono conservati in gran parte al Pitt Rivers Museum presso l'Università di Oxford[8] e al British Museum[9]. Altra documentazione è conservata al Royal Anthropological Institute di Londra, mentre le registrazioni sonore sono conservate alla British Library[10]. OnorificenzeNote
Bibliografia
Collegamenti esterni
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