Risoluzione 425 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
La Risoluzione 425 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, adottata il 19 marzo 1978, cinque giorni dopo invasione del Libano da parte di Israele, chiedeva ad Israele di ritirare immediatamente le sue forze militari dal Libano e stabiliva la creazione dell'United Nations Interim Force In Lebanon (UNIFIL). La risoluzione ottenne 12 vote a favore e 9 contrari, la Cecoslovacchia e l'Unione Sovietica si astennero e la Repubblica Popolare di Cina non partecipò alla votazione. AntefattoLa risoluzione 425 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è stata emessa cinque giorni dopo l'invasione israeliana del Libano, il 14 marzo 1978, in quella che è stata definita operazione Litani. L'obiettivo dichiarato dell'operazione Litani era di eliminare le basi dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) situate all'interno del Libano, a sud del fiume Litani, al fine di proteggere meglio il nord di Israele. A seguito delle dichiarazioni del governo libanese, le Nazioni Unite, guidate dagli Stati Uniti d'America, iniziarono a pensare ad una forza di mantenimento della pace per l'area occupata da Israele al fine di provocare un ritiro delle forze israeliane e reintrodurre l'autorità del governo libanese nel sud del Libano. Questi sforzi culminarono nella risoluzione 425, durante la 2074ª riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 19 marzo 1978. Ciò portò alla formazione dell'UNIFIL, il cui obiettivo era confermare il ritiro israeliano dal Libano ripristinare la pace e la sicurezza internazionali e aiutare il governo libanese a ripristinare la sua effettiva autorità nella zona. Testo della risoluzione(EN)
«The Security Council, Taking note of the letters from the Permanent Representative of Lebanon and from the Permanent Representative of Israel, Having heard the statement of the Permanent Representatives of Lebanon and Israel, Gravely concerned at the deterioration of the situation in the Middle East and its consequences to the maintenance of international peace, Convinced that the present situation impedes the achievement of a just peace in the Middle East,
(IT)
«Il Consiglio di sicurezza, prendendo atto delle lettere del rappresentante permanente del Libano e del rappresentante permanente di Israele, dopo aver ascoltato la dichiarazione dei rappresentanti permanenti del Libano e di Israele, molto preoccupato per il deterioramento della situazione in Medio Oriente e le sue conseguenze per il mantenimento della pace internazionale, convinto che l'attuale situazione impedisca il raggiungimento di una giusta pace in Medio Oriente
ConseguenzeLe prime forze dell'United Nations Interim Force in Lebanon (UNIFIL) giunsero il Libano il 23 marzo 1978, quattro giorni dopo la risoluzione. Israele ritirò le sue forze entro il mese di giugno, ma in seguito, ampliò la sua occupazione con un'invasione su larga scala nel giugno 1982, in cui le truppe israeliane occuparono la capitale Beirut. Altri importanti attacchi in Libano ebbero luogo nel luglio del 1993 e nell'aprile del 1996. Nel maggio 2000, più di 22 anni dopo l'approvazione della risoluzione 425, Israele ritirò le sue truppe dal Libano meridionale. Prima del ritiro, le voci di opposizione all'interno di Israele spinsero il governo a ritirarsi dal Libano, non vedendo alcun motivo valido per rimanervi e sostenere attacchi libanesi. Il Segretario generale delle Nazioni Unite concluse che, dal 16 giugno 2000, Israele aveva effettivamente ritirato le sue forze dal Libano, in conformità con la risoluzione 425 (1978).[1] Il confine riconosciuto dalle Nazioni Unite è noto come "Linea Blu". Il Libano, tuttavia, affermava che Israele continuava a mantenere la terra libanese sotto la sua occupazione, principalmente nella zona delle fattorie di Shebaa. Israele sostenne, e le Nazioni Unite furono d'accordo, che le fattorie di Shebaa sono su territorio Siriano e non libanese, e quindi non facevano parte della risoluzione 425. Il Libano non estese il controllo sul sud del Libano, sebbene fosse stato chiamato a farlo con Risoluzione 1391 del 2002[2] e ribadito dalla Risoluzione 1496 del 2003.[3] Israele presentò molteplici proteste denunciando la condotta del Libano.[4] Violazione della risoluzioneImmediatamente dopo il ritiro, gli aerei israeliani attraversarono la Linea Blu quasi quotidianamente, penetrando in profondità nello spazio aereo libanese.[5][6] Da metà dicembre 2005, il numero delle violazioni aeree israeliane andò diminuendo.[7] Anche le navi da guerra israeliane continuarono a violare le acque territoriali libanesi.[8] Il 22 ottobre 2005 un pescatore libanese venne segnalato come disperso. La sua barca si era arenata sulla costa di Israele e fu restituita dall'esercito israeliano, ma vennero trovati una serie di segni di proiettile sulla barca. Le forze di difesa israeliane spiegarono di aver aperto il fuoco come precauzione nel caso in cui la barca fosse una trappola, ma che all'epoca era già vuota.[7] Molti altri incidenti vennero segnalati lungo la Linea Blu, come spari e attacchi transfrontalieri. Sia il Libano che Israele presentarono molteplici denunce riguardanti le violazioni dell'altra parte. Hezbollah, un gruppo sciita che esercitava de facto la sovranità su gran parte del Governatorato del Sud Libano, rigettò la risoluzione 425 e continuò a lanciare attacchi contro le truppe di Israele, principalmente all'interno delle fattorie di Shebaa Farms.[9] Il Libano chiese inoltre ad Israele di liberare i prigionieri di guerra e di consegnare le mappe delle mine poste nell'area che era sotto la sua occupazione. Raid di Hezbollah del 2000 sul confineIl 7 ottobre 2000, tre soldati israeliani – Adi Avitan, Benyamin Avraham e Omar Sawaidwere – vennero catturati da Hezbollah attraverso la Linea Blu.[10] I soldati furono uccisi durante l'attacco o subito dopo.[11] Guerra del Libano 2006Nel contesto di questa lunga storia di incursioni sul confine libanese/israeliano sia da parte di Hezbollah che dalle forze dell'IDF, i combattenti di Hezbollah spararono razzi su Israele.[12] Dei sette soldati israeliani a bordo di due mezzi blindati leggeri, due furono feriti, tre uccisi e due catturati e portati in Libano.[12] Altri cinque vennero uccisi in un tentativo di salvataggio israeliano fallito. Israele rispose con un massiccio fuoco aereo e di artiglieria su obiettivi in Libano, che danneggiarono infrastrutture civili, tra le quali (l'Aeroporto Internazionale di Beirut-Rafic Hariri poiché Israele affermava che Hezbollah era solito importare armi), un blocco aereo e navale,[13] e un'invasione terrestre nel sud del Libano. Hezbollah quindi lanciò altri missili nel nord di Israele e ingaggiò una guerriglia con le forze di difesa di Israele[14] Note
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