Nel 652 rimase vedova, poiché il marito venne ucciso durante una missione in Aquitania. Rictrude decise, su consiglio di Sant'Amando, di prendere il velo monacale, ritirandosi nel convento da lei fondato, del quale divenne badessa, assumendo l'autorità anche sui monaci del monastero che divenne così un monastero doppio.
^(FR) Tome seizième - Troisième et dernière Encyclopédie théologique - Par l'Abbé Jacques-Paul Migne - chez J.-P Migne Editeurs aux ateliers catholiques, Rue d'Amboise, Petit Montrouge à Paris - 1866 - archive de Harvard College Library - numérisé en accès libre par Google Books
^Mario Sgarbossa, I Santi e i Beati della Chiesa d'Occidente e d'Oriente, II edizione, Edizioni Paoline, Milano, 2000, ISBN 88-315-1585-3. p. 726. Da non confondersi con Sant'Adalsinda di Bèze († 680) (op. cit. p. 254)
^Mario Sgarbossa, I Santi e i Beati della Chiesa d'Occidente e d'Oriente, II edizione, Edizioni Paoline, Milano, 2000, ISBN 88-315-1585-3. p. 370