Haydn completò il Requiem prima della fine dell'anno 1771, come si deduce dalla nota che egli stesso appose in calce: "S[oli] D[eo] H[onus] et G[loria.] Salisburgi 31 dicembre 1771." Sua figlia Aloisa Josefa[1] era morta all'inizio di quello stesso anno. I musicologi credono perciò che la composizione fosse motivata "dal suo stesso lutto personale".[2]
Il materiale originale che è sopravvissuto fino ai giorni nostri include la partitura autografa (ritrovata a Berlino), un'intera serie di spartiti con diverse correzioni di pugno di Haydn (ritrovato a Salisburgo), altre partiture nel castello degli Esterházy ad Eisenstadt e uno spartito, scoperto invece a Monaco di Baviera, preparato dal copista salisburghese Nikolaus Lang.[3]
Il musicologo Charles Sherman afferma che il tempo ideale a cui condurre il Requiem sia quello a cui, nell'Agnus Dei et Communio, la croma dell'Agnus Dei e del Requiem aeternam eguaglia la minima della fuga del Cum sanctis tuis."[3] Sherman raccomanda anche un "impulso di == MM. 104" nell'interpretazione dell'Andante maestoso del Dies Irae.[3]
Influenze sul Requiem di W. A. Mozart
Sia Leopold Mozart che suo figlio Wolfgang Amadeus furono presenti alla prima delle tre esecuzioni del Requiem di Haydn, tenutesi nel gennaio 1772.[6][7] In particolare, Wolfgang fu influenzato da quest'opera nella composizione del suo Requiem in Re minore, K. 626, scritto venti anni dopo sul letto di morte e lasciato incompiuto.[8] Infatti, il Requiem di Michael Haydn costituisce per Wolfgang "un importante modello" e ciò suggerisce che il completamento di quello di Mozart ad opera del suo allievo Franz Xaver Süssmayr "non si discosta in alcun modo dai piani originali di Mozart"[9]
Note
^Max Kenyon, Mozart in Salzburg: A Study and Guide. New York: G. P. Putnam's Sons: 154. "Haydn's second child, so quickly baptized on the day she was born, was named Josepha : had Michael his great brother in mind ?"
^p. [i] (1969) Sherman. Nonostante lo spartito indichi "Fagotto", nella prefazione Sherman scrive: "Ne sono necessari due per rinforzare i bassi all'ottava."
^Ove non indicata, la tonalità è quella del primo movimento, ossia Do minore.
^p. 65, Wolff (1998) Christoph. Berkeley, California Mozart's Requiem: historical and analytical studies, documents, score University of California Press