Raed Fares (attivista)Raed Fares (in arabo رائد فارس?; Kafr Nabl, 1972 – Kafr Nabl, 23 novembre 2018) è stato un attivista e giornalista siriano. BiografiaAi tempi delle manifestazioni popolari contro il regime di Bashar Assad che nel 2011 precedette la guerra civile siriana, Fares prese parte a molte dimostrazioni[1]. Iniziò quindi a svolgere un'attività di comunicazione e giornalismo indipendente, diretta sia all'interno del paese che all'esterno, in opposizione sia ad Assad che ai gruppi militanti islamici legati o meno allo Stato Islamico. Nel 2013 fondò nella sua città natale, poco a sud di Idlib, Radio Fresh, una stazione radio indipendente che copriva le province di Idlib, Aleppo e Hama[2]. La cittadina divenne così nota per gli striscioni e i murales[senza fonte] esposti da Fares e suoi collaboratori.[3] Il gruppo militante islamista Tahrir al-Sham che controlla l'area ordinò alla radio di smettere di trasmettere musica e voci femminili. In risposta la radio cominciò a trasmettere cinguettii di uccelli, suoni meccanici e versi di animali e a modificare le voci femminili con il computer.[4] Fares e il suo centro di informazioni ricevettero numerose minacce e sopravvissero a diversi attacchi. Il 28 gennaio 2014 fu colpito al torace e sopravvisse grazie a un intervento chirurgico.[5] Fu inoltre sequestrato diverse volte da gruppi islamici, così come alcuni collaboratori e colleghi. Gli uffici della radio vennero saccheggiati dagli islamisti e bombardati dal regime di Assad.[2] Partecipò ad alcuni eventi all'estero per pubblicizzare la causa della democrazia in Siria, compreso un intervento all'Oslo Freedom Forum nel 2017 grazie al sostegno dell'Human Rights Foundation.[6] Ricevette inoltre proposte di trasferirsi all'estero, ma preferì rimanere in Siria per continuare la sua lotta[1]. Il 23 novembre 2018 è stato ucciso in un agguato nella sua città natale assieme all'amico e collega Hamoud Jneed.[7][8] Note
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