Radio Cubo ts522
Il modello Radio Cubo ts522 è una radio disegnata nel 1962 dagli architetti Marco Zanuso e Richard Sapper e commercializzata a partire dal 1964 dalla Brionvega, azienda italiana specializzata nei settori dell'elettronica di consumo e della telefonia cellulare. Esemplari di questa radio sono esposti stabilmente al MOMA di New York e ai musei di arte moderna di La Jolla, Osaka e San Paolo.[1] DescrizioneCaratteristiche tecniche (dimensioni, peso, materiali)La radio è composta da due scocche cubiche in plastica originariamente di colore rosso-aranciato a spigoli arrotondati, incernierate in modo da aprire e chiudere l'apparecchio. Da chiusa la radio appare come un parallelepipedo arrotondato. Quando la radio è aperta, le due sezioni interne, in plastica nera, si uniscono posteriormente grazie a una piccola calamita. È munito di quattro piedini posti sul fondo per l'appoggio. Le due schede con gli stadi di alta frequenza sono comprese nella sezione interna di destra, mentre la bassa frequenza e l'altoparlante magnetodinamico sono in quella di sinistra. Nelle cerniere, dotate di apposita scanalatura, scorrono i cavi di collegamento tra le due sezioni. Il baricentro dell'apparecchio si trova spostato rispetto alla linea di giunzione e all'altezza della maniglia. All'interno è presente un circuito supereterodina a diodi a cristallo e nove transistor. Commutatore di gamma a tastiera. Sintonia separata Am ed FM. Scala di sintonia numerica semicircolare per la AM. Sintonia automatica in FM. Sono presenti un'antenna AM incorporata fissa ed una FM incorporata a stilo. Potenza di uscita 1 W col 10% distorsione. L'alimentazione è fornita da sei batterie da 1,5 Volt. La versione moderna è dotata di un altoparlante da 4”, di un amplificatore da 9+9W rms e di una cassa sigillata bass reflex, che permette di riprodurre alla perfezione i suoni bassi profondi e potenti.[2] Idea di progettoL’idea dei designer era quella di integrare l’oggetto nell’ambiente domestico, esibendolo e non nascondendolo, facendolo divenire protagonista dell’ambiente: un oggetto colorato e non più grigio, con una forma mai vista prima, una sintesi di tecnologia in due gusci.[3] Frutto di una continua ricerca da parte dell’azienda sulla sperimentazione di nuove forme ispirate ai moderni contesti d’uso, la ts522 è diventata presto in tutto il mondo sinonimo di radio portatile. Conosciuta da sempre con il nome di “Cubo”, presenta un design accattivante. Non un oggetto statico e autoreferenziale nato per mostrare la propria funzione come lo erano i prodotti di elettronica dell’epoca, ma leggera, portatile e con un carattere giocoso e innovativo anche nei materiali utilizzati.[4] L’ultima versione della mitica ts522 dimostra come il progetto iniziale sia ancora valido grazie a semplici aggiornamenti tecnologici. La vista e le orecchie sono appagati dalla nuova TS522D+, in particolare il Bluetooth la rende moderna e pronta al futuro. StoriaIl cubo Brionvega ts522rc deriva dal precedente ricevitore TS502 disegnato da Marco Zanuso e Richard Sapper nel 1964. Questo oggetto di design è stato via via aggiornato per quanto riguarda la tecnologia, pur mantenendo le medesime forme; con gli anni, il cubo Brionvega è stato modificato e reso unico apportando ulteriori innovazioni, come la griglia altoparlante in lega di alluminio, l’antenna sfilabile ad alta sensibilità, la scala sintonia e le stazioni memorizzate segnalate a led.[5] SignificatoDal punto di vista formale il Cubo, figlio del design minimalista degli anni ’60, si presenta mostrando come prima espressione al pubblico la sua semplicità nelle forme e nella struttura, accompagnata dal quasi totale monocromatismo.[6] L’essenzialità dell’oggetto fa emergere le opposizioni di tipo plastico, rendendole più evidenti e chiare da leggere. La prima di queste opposizioni è di tipo cromatico, tra i colori caldi che ricoprono l’esterno delle scocche, e quelli freddi della maniglia, dell’antenna e della linea di confine tra le due scocche. Sempre in termini cromatici notiamo, una volta aperto l’oggetto, un'opposizione tra parti lucide esterne, e opache interne, in cui ad opporsi sono solo i pulsanti che regolano il volume e la frequenza. Dal punto di vista eidetico vi è una forte opposizione tra linee rette e curve, che ci porta ad identificare i componenti e delimitare le distinzioni topologiche; l’oggetto è marcato da una linea centrale, rafforzata da una distinzione cromatica, formale e materiale rispetto al resto della superficie che ricopre il cubo, che divide le due scocche in una parte di destra, contenente gli stadi di alta frequenza, e una di sinistra, contenente gli stadi di bassa frequenza e l’altoparlante magnetodinamico.[7] Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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