Quinta colonnaL'espressione quinta colonna indica un'organizzazione a carattere militare (più o meno informale) che, solitamente in occasione di conflitti armati, opera clandestinamente all'interno di una nazione o città per favorire l'invasore o il nemico. Sebbene le sue origini appartengano all'ambito militare, l'espressione si è diffusa in contesti più vasti, compreso quello politico. Origine dell'espressioneL'espressione quinta colonna è un calco italiano del castigliano quinta columna, espressione del generale Emilio Mola, che durante la guerra civile in Spagna comandava l'Armata nazionalista del Nord. Secondo lo storico inglese Hugh Thomas,[1] durante una intervista con giornalisti stranieri, fu chiesto al generale quale delle "quattro colonne" che componevano la sua armata avrebbe conquistato Madrid; al che Mola rispose che l'iniziativa sarebbe spettata alla quinta colonna (quinta columna), con implicito riferimento ai gruppi filomonarchici e falangisti che agivano clandestinamente a Madrid. Thomas afferma che queste "parole imprudenti" fornirono il pretesto per una lunga serie di eccidi nella capitale. Secondo altre fonti Mola avrebbe affermato, durante una trasmissione radiofonica nell'ottobre 1936: «Abbiamo quattro colonne che avanzano su Madrid. La quinta colonna si solleverà al momento giusto». L'espressione ebbe subito fortuna nel lessico giornalistico, venendo ricalcata in tutte le lingue europee (ad esempio esiste fifth column in inglese e fünfte Kolonne in tedesco). Usi dell'espressioneDi solito l'espressione "quinta colonna" viene usata in senso dispregiativo, per indicare gruppi di traditori che aiutano il nemico; spesso, durante una guerra, gli aderenti a una fazione politica che si oppone alla maggioranza vengono accusati di costituire una quinta colonna: di collaborare cioè (consapevolmente o no) con il nemico che minaccia il loro Paese. Esempi di "quinte colonne" (vere o presunte)
Altri usi
Cultura di massa
NoteBibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|