Qara'unaI Qārāʾūna (Lingua urdu قاراؤن, Qārāʾūn) o Negūderī (Lingua urdu نگودری) furono una popolazione mongola stabilitasi in Afghanistan dopo essere emigrata dal Turkestan e dalla Mongolia.[1][2] StoriaIl sostantivo Qārāʾūn[a] deriva dal nome mongolo Kara, che significa (come in turco) "nero". Oggi gli Hazara, un gruppo etnico (in parte) di origine mongola, sono considerati essenzialmente i loro discendenti. Da principio furono sudditi del Gran Khan e servirono come tamna o tamachi in Afghanistan. Il Gran Khān mongolo nominò i loro capi tra i generali non-chinghisidi, come Dayir e Mungudei. Nel 1260, lo jocide Baval, padre di Nogai Khan, fu giustiziato per disposizione di Hulegu Khan dopo aver ottenuto da Berke il comando dell'Orda d'Oro. Poco dopo, Kuli e Tutar, anch'essi principi dell'Orda d'Oro, morirono in circostanze misteriose. I guerrieri dell'Orda d'Oro che servivano sotto Hulegu, temettero per le loro vite e cominciarono a spostarsi nelle steppe dei Kipchak via Derbent, mentre altri transitarono attraverso la Siria alla volta dell'Egitto, dove i Mamelucchi concessero loro d'insediarsi in Siria, prendendo parte alla vita politica del Sultanato, tanto da esprimere perfino dei Sultani, come fu il caso di al-ʿĀdil Kitbughā. Furioso, Hulegu punì numerosi guerrieri dell'Orda d'Oro, e il generale mongolo Baiju subì la stessa loro sorte. A est, la fuga in gran numero delle truppe jocidi in Afghanistan condusse alla creazione dell'insediamento di Mongoli Negūdari (Nikūdari), detti anche Qārāʾūna, nel 1262. Berke ordinò al generale Negūder di condurre incursioni armate nella parte orientale dell'Ilkhanato. NoteBibliografia
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