Principio formale e materiale della teologiaLa teologia cristiana influenzata dalle categorie della Scolastica usa i termini principio formale e principio materiale per identificare quale sia la fonte delle particolari dottrine di una religione, movimento religioso, tradizione, raggruppamento, denominazione od organizzazione religiosa. Il "principio formale", o "principio informatore" è ciò che dà forma, fa sì che qualcosa sia quel che è, l'autorità principale che la determina; il "principio materiale" è la "sostanza" caratteristica che la distingue, la sua idea di fondo, la sua enfasi principale, il suo tratto distintivo, l'espressione principale che dà sostanza alla sua identità. Un "principio formale" tende ad essere rappresentato dai testi o pensatori/leader riconosciuti di una particolare religione, mentre un "principio materiale" il suo insegnamento centrale. Queste categorie sono state articolate, sviluppate ed utilizzare dallo studioso luterano F. E. Meyer nell'opera The Religious Bodies of America al fine di facilitare lo studio comparato della fede e della pratica dei cristiani presenti negli USA.[1]. Quest'argomento è pure trattato in un opuscolo intitolato: Gospel and Scripture della Commission on Theology and Church Relations della Chiesa luterana—Sinodo del Missouri.[2] La discussione su questi principi riguarda il campo dei prolegomena, cioè le fondamenta, i presupposti e il metodo della teologia sistematica. Le classificazioni di F.E. MayerCristianesimo ortodosso
Cattolicesimo romano
Luteranesimo
Anglicanesimo
Zwinglianismo
Calvinismo
Metodismo
Altri raggruppamentiOltre alle classificazioni del pensiero delle maggiori chiese, si può applicare lo stesso metodo anche ad altri raggruppamenti cristiani come il pentecostalismo o il movimento carismatico oggi fiorente, oppure su gruppi eterodossi come i Testimoni di Geova o i Mormoni. ValutazioneQueste definizioni possono essere considerate valide "in linea di massima", nella misura in cui ciascuna di queste denominazioni rimane fedele ai propri principi ispiratori di base. Esse, però, tendono ad essere categorie piuttosto statiche che non tengono conto dell'evoluzione del pensiero di queste chiese e degli spostamenti naturali di prospettiva di ciascuna di esse nel corso del tempo. All'interno di queste chiese e denominazioni, vi sono poi gruppi che vi rappresentano la tendenza conservatrice che vuole rimanere fedele ai loro principi di base, ed altri che, pur richiamandosi alla stessa tradizione storica, la leggono in modo critico assumendo nel proprio principio formale, ad esempio, i presupposti delle ideologie che via via si impongono nel pensiero dominante della società in cui sono inserite. Ci si può quindi chiedere in che misura, per esempio, i presupposti dello scientismo, del socialismo, del secolarismo o dell'umanesimo religioso contemporaneo diventino parte del principio formale di chiese o gruppi e quindi diano sostanza a principi materiali diversi da quelli tradizionali. Note
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