Il Principato vescovile di Lubecca fu uno stato ecclesiastico tedesco inserito nel contesto del Sacro Romano Impero, che persistette nella propria esistenza dal 1180 al 1803. Il territorio del vescovato si estendeva principalmente attorno alla sua capitale Eutin.
Quando il ducato di Sassonia fu sciolto nel 1180, i territori di proprietà dei vescovi di Lubecca ottennero l'immediatezza imperiale divenendo così uno stato dell'Impero (Reichsunmittelbar); i vescovi ebbero da questo momento il titolo di principi vescovi; il territorio su cui esercitarono la giurisdizione politica era inferiore a quello della diocesi ed era accentrato soprattutto attorno alla città di Eutin, che dopo il 1226, in seguito all'emancipazione della città di Lubecca, divenne la capitale del principato ecclesiastico e la residenza principale dei vescovi.
I vescovi non si preoccuparono di combattere la riforma protestante e, nel corso del XVI secolo, il vescovato divenne protestante. I vescovi venivano da quel momento eletti dal capitolo della cattedrale locale; dal 1586 tutti i vescovi furono membri della famiglia degli Holstein-Gottorp della casata di Oldenburg. Dopo la Pace di Vestfalia, Lubecca si trovò ad essere l'unico principato a conservare ancora il titolo di "principato vescovile" protestante dell'Impero: mentre le altre diocesi riformate furono sciolte, qui gli equilibri di potere della famiglia Holstein-Gottorp consigliarono di mantenere la sede per eventuali figli cadetti della dinastia. Non fu in ogni caso l'unico principato ecclesiastico protestante dell'Impero, vi furono anche alcune abbazie che continuarono ad esistere, pur diventando luterane, come quelle di Herford e Quedlinburg, anch'esse durate fino al 1803.
^Gams fa terminare la lista dei vescovi cattolici con Heinrich Bockholt. Secondo l'Eubel (vol. III, p. 228), i vescovi che seguono sono ancora in comunione con la Santa Sede, fino a Eberhard von Holle, con il quale termina l'episcopato cattolico.