Primo limosiniereIl Primo Limosiniere è stato stato una delle grandi cariche della corte sabauda ed era responsabile della vita religiosa e delle cappelle di corte. Durante gli anni del Risorgimento e del Regno d'Italia la carica non venne più attribuita, e le sue funzioni furono cedute a un Cappellano Maggiore il quale esercitava le sue funzioni liturgiche presso la Chiesa del Santissimo Sudario dei Piemontesi a Roma.[1] Al servizio dei SavoiaLe origini e il Grande elemosiniere dei SavoiaLa figura del Grande elemosiniere fu istituita nella corte di Torino, parte ad esempio di ciò che essa era in Francia (Grande elemosiniere), parte sul modello della cappellano maggiore di Napoli, univa due uffici diversi, uno di beneficenza, l’altro di giurisdizione. Come Grande elemosiniere, il prelato incaricato, distribuiva i sussidi pecuniari che il re accordava a persone bisognose o stimate tali. Come Cappellano maggiore egli esercitava l'autorità vescovile sopra tutte le persone impiegate in corte o nate e domiciliate nelle proprietà reali.[2] La figura entrava spesso in contrasto con i suoi diretti prelati concorrenti (arcivescovi e cardinali dello Stato) poiché non dipendeva da nessuno di essi, bensì dalla famiglia reale e dalla Santa Sede.[3] Cronotassi parziale
Regno d'ItaliaCronotassi
Regia CappellaÈ stata la denominazione che comprendeva tutti i dipendenti ecclesiastici a servizio della famiglia reale. I servizi religiosi e le chiese erano sottoposte alla supervisione del Primo Elemosiniere, poi Cappellano Maggiore, da cui dipendevano; erano quindi suddivisi per area provinciale e ognuno con un propri cappellani, canonici, parroci e cerimonieri. È da sottolineare che l'organizzazione non è mai stata chiara e razionale: ogni "cappella" seguiva una propria organizzazione interna. Inizialmente delimitato all'area del Regno di Sardegna, con il susseguirsi dell'unificazione nazionale il servizio religioso divenne responsabile dell'amministratore di numerosi complessi religiosi, quali:
Note
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