La prevenzione quaternaria o prevenzione della ipermedicalizzazione o prevenzione della medicina non necessaria è una forma di prevenzione in medicina. Il termine è stato coniato da Marc Jamoulle dell'Università di Liegi nel 1986,[2][3] al fine di prevenire e ridurre, anche, le conseguenze del disease mongering.[4]
Essa può essere definita come:
«Azione intrapresa per identificare pazienti a rischio di overmedicalization (sovra-medicalizzazione), per proteggerli da un approccio medico aggressivo e suggerire interventi che siano eticamente accettabili; tale concetto è ormai accettato in varie branche della medicina.»
Questo tipo di prevenzione è particolarmente utile nell'ambito della medicina generale (cure primarie), intesa come branca della medicina a sé stante.[3][6]
Tipi di prevenzione
Si distinguono quattro tipi di prevenzione in ambito sanitario:[7]
prevenzione primaria: si applica per ridurre l'insorgenza e lo sviluppo di una malattia o di un evento sfavorevole: lavarsi le mani per prevenire infezioni dell'intestino, che potrebbero sfociare nella diarrea.
prevenzione terziaria: si applica per evitare le complicanze, le probabilità di recidive ed eventi estremi, conseguenti ad una malattia: controllo della funzione sistolica nei soggetti con scompenso cardiaco.
prevenzione quaternaria: si applica per evitare gli effetti da iper-medicalizzaione. o di pratiche mediche non strettamente necessarie: ridurre l'uso di farmaci in malattie lievi.
L'idea è quella di evitare eccesso di diagnosi nel paziente e l'accanimento terapeutico, si applica durante tutto l'episodio di cura (periodo preclinico e clinico). Si devono identificare i pazienti a rischio di trattamento eccessivo, per poterli proteggere da un approccio aggressivo, suggerendo interventi che siano eticamente accettabili e al contempo efficaci. Per fare prevenzione quaternaria è necessario modificare il timore di essere sfruttati dalla "mercificazione della malattia" (disease mongering),[8][9] per cercare di individuare ciò che conta, cioè la qualità della vita.[10]
La prevenzione quaternaria non intende eliminare la medicalizzazione, ma piuttosto moderarla, perché talora non è direttamente legata all'intervento medico, ma a ragioni sociali, culturali e psicologiche. Si deve prediligere, l'incontro e la discussione del medico con il paziente, per limitare l'informazione a senso unico del sistema informativo, lasciato spesso, alle case farmaceutiche, attraverso le proposte di nuovi farmaci in via di commercializzazione.[11]
(FR) Widmer D, Herzig L, Jamoulle M, [Quaternary prevention: is acting always justified in family medicine?], in Rev Med Suisse, vol. 10, n. 430, 2014, pp. 1052–6, PMID24930150.
(EN) Roumier J, Jamoulle M, Stichele RV, Romary L, Cardillo E, Towards a terminologies support system in primary care, in Inform Prim Care, vol. 19, n. 4, 2011, pp. 257–8, PMID22828581.
(FR) Roland M, Jamoulle M, [The periodic health examination: a useless test?], in Rev Med Brux, vol. 19, n. 4, 1998, pp. A255–62, PMID9805954.