Polittico Galliani
Il polittico Galliani, è un'opera attribuita a Albertino Piazza nel 1520 per la chiesa di Sant'Agnese di Lodi.[1] StoriaDell'artista laudense Albertino Piazza si conoscono tre importanti lavori: il polittico Berinzaghi conservato nel Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata[2], il polittico Pallavicino di Castiglione,[3] e il polittico commissionato dal frate agostiniano Nicola Galliani, discendente dalla nobile famiglia originaria di Casalpusterlengo, quando ottenne la sua nomina a priore nel 1518, il polittico infatti è datato 1520, e con il nome del committente viene identificato. Per le sue caratteristiche viene considerato lavoro del Piazza, è ritenuto il solo eseguito completamente dall'artista.[4] Originariamente l'opera era ospitata sull'altare maggiore per essere poi spostata come pala d'altare del primo altare a destra della chiesa, altare dedicato a sant'Agostino da Ippona.[5][6] Descrizione e stileL'opera è collocata come pala d'altare del primo a destra della chiesa dedicato a sant'Agostino. Le tavole sono poste su quattro livelli inserite in una cornice dorata, che si conclude con il timpano triangolare della cimasa dove è posta l'immagine della colomba dello Spirito Santo che emana raggi di luce. Nel primo livello inferiore vi è la predella con la raffigurazione dei dodici apostoli riconosciuti dall'attributo iconografico che li rappresenta e Cristo benedicente posto nella sezione centrale. Segue la sezione con la tavola raffigurante san Bassiano patrono di Lodi, e san Nicola da Tolentino importante santo dell'ordine agostiniano. La tavola centrale ospita sant'Agostino in cattedra e ai suoi piedi, nell'atto di schiacciarli,[6] la raffigurazione dei tre eretici rappresentati delle dottrine che aveva fortemente contrastato del donatismo, manicheismo e del pelagianesimo.[7] Tiene in mano un libro dove è leggibile la scritta: «ante omnia fratres carissimi diligatur deus deinde proximus». Nella tavola a destra vi sono i santi Alberto Quadrelli, patrono della diocesi, e dipinto con la tiara bianca decorata con galloni dorati, il piviale con disegni damascati a fiori e oro. Nella mano destra tiene il messale mentre con la sinistra regge il pastorale. Accanto il beato Giovanni Bono con l'abito dell'ordine agostiniano e tra le mani un libro di preghiere.[4][6] Il registro superiore raffigura a destra la santa Caterina di Alessandria con la ruota, simbolo del martirio, e la palma. Accanto a lei Monica con l'abito dell'ordine delle agostiniane. Tra le mani tiene il crocifisso e alcuni libri. La Madonna in trono col Bambino è posta nella tavola centrale e san Giovanni Battista bambino che a braccia incrociate, guarda il committente che completa la tavola. Questi, Nicola Galliani, è raffigurato di profilo e in ginocchio. Dietro la Vergine un coro di angeli. Conclude la tavola destra con le sante Chiara da Montefalco con il figlio e il cuore e Agnese con l'agnello e la palma.[8] L'architrave presenta la scritta Ven. Fratris Nicolai Galliani Iusso MDXX.[6] Sopra l'architrave inserite in due cornucopie vi sono le raffigurazioni dell'angelo annunciante a sinistra e la Madonna annunciata a destra, tra loro la tavola con Dio Padre.[9] Note
Bibliografia
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