Poggio Civitate
Poggio Civitate è un'area archeologica etrusca, vicino Murlo in provincia di Siena. Il sito archeologico è oggetto da alcuni anni di una campagna di scavi cui collabora l'Università del Massachusetts a Amherst. Alcuni dei materiali ritrovati si trovano a Murlo, nel Museo Etrusco "Antiquarium di Poggio Civitate", posto dal 1988 nell'ex-Palazzo Vescovile. I primi ritrovamenti nell'area risalgono agli anni venti ad opera di Dario Neri e Ranuccio Bianchi Bandinelli; una vera e propria campagna di scavi inizia però solo negli anni settanta, a cura di varie università statunitensi. Gli scavi iniziati nel 1966 hanno portato alla luce tracce consistenti di attività dei periodi orientalizzante e arcaico, oltre a materiale di epoche precedenti e successive. Il "complesso monumentale" di MurloAll'inizio del VI secolo a.C. fu costruito su Poggio Civitate un "complesso monumentale", termine con cui si indicano grandi edifici o insiemi di edifici dalla funzione incerta presenti nell'architettura etrusca. Consisteva in un cortile circondato da un colonnato su tre lati e probabilmente da un santuario e da un possibile trono sul quarto. Intorno al colonnato e al cortile c'erano quattro blocchi di stanze. Le stanze erano coperte da 2.800 m2 di tegole in terracotta.[1] L'edificio era decorato in modo elaborato. Le pareti e i tetti contenevano statue di terracotta (tra cui il cosiddetto "buttero di Murlo") e fregi. Uno di questi fregi raffigura una scena di banchetto comune all'arte dell'Italia arcaica. La scena raffigura quattro servitori che servono gli ospiti reclinati su divani e cani da caccia. Un ospite sta suonando la lira mentre una ciotola è situata al centro di due divani. Altre raffigurano uomini e animali mitici, divini o reali. Sono rappresentate anche processioni, corse di cavalli e guerrieri che marciano dietro a capi in carri. Alcune scene raffigurano cerimonie e affari in corso; in una di queste una statuetta umana porta un lituo, un bastone ricurvo che serviva come simbolo di carica in Etruria e nel Lazio.[1] L'uso dell'edificio non è chiaro. Una possibile destinazione d'uso era quella di residenza del sovrano o della famiglia principale della città. Sono stati rinvenuti frammenti di ceramica fine, quindi è probabile che nel sito si svolgessero simposi e banchetti.[1] Le collezioni dell'Antiquarium
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