I plebisciti furono indetti per la legittimazione di annessioni e variazioni territoriali relative al Regno di Sardegna e successivamente al Regno d'Italia.
In particolare la Legge 3 dicembre 1860, n. 4497, del Regno di Sardegna conferì al governo sabaudo la facoltà di accettare per regi decreti l'annessione di quelle Province dell'Italia centrale e meridionale che avessero espresso autonomamente, per suffragio diretto universale (maschile), la volontà delle popolazioni a far parte del Regno.
Plebisciti del 1848
Ducato di Parma e Piacenza
Il 26 marzo1848 gli austriaci sgomberarono il castello di Piacenza e lo stesso giorno nella città fu stabilito un governo provvisorio. Con atto del 7 aprile fu stabilito che i cittadini potessero esprimere il proprio voto in registri scegliendo l'aggregazione del territorio di Piacenza ad un altro stato; le votazioni si effettuarono tra il 10 aprile e il 2 maggio.[1] Questo vale ancora oggi il titolo di "Primogenita" alla città di Piacenza.[2]
Nel territorio di Parma con atto dell'8 maggio il governo provvisorio locale aprì le votazioni per scegliere lo stato a cui unirsi. Tra il 20 e il 24 maggio vennero svolte le operazioni di scrutinio.[4]
Tra i voti per gli Stati sardi erano inclusi 1.680 voti di militari, 200 voti della colonna mobile parmense e il voto del vescovo di Borgo San Donnino. I voti diversi comprendevano 5 voti per porre lo stato sotto la tutela di Carlo Alberto di Savoia, 2 voti per Milano e un voto per la Repubblica.
Il governo provvisorio della Lombardia con decreto del 12 maggio stabilì le votazioni in registri, con la scelta tra l'unione immediata agli Stati sardi e il rinvio della decisione ad un momento successivo. Fu possibile votare nei registri fino al 29 maggio.
Risultati
Numero
%
Per la fusione immediata agli Stati sardi
561 002
99,88%
Per la dilazione del voto
681
0,12%
Iscritti
661 626
↳ Votanti
n.d.
n.d.
↳ Voti validi
561 683
n.d.
↳ Voti nulli
n.d.
n.d.
Province venete
I comitati dipartimentali di Padova, Vicenza, Rovigo e Treviso stabilirono di seguire l'esempio lombardo e vennero stabiliti decreti per l'apertura di pubblici registri con la stessa formula usata in Lombardia.[5] Fu possibile votare nei registri fino al 29 maggio.[6]
Note: non fu riconosciuto valore legale al plebiscito da parte del governatore straordinario Luigi Carlo Farini, che decretò l'istituzione di un'assemblea rappresentativa. Sempre in data 14 agosto si votò a Modena per eleggere un'assemblea, la quale approvò all'unanimità in data 21 agosto l'unione al Regno di Sardegna.
I plebisciti per l'annessione al Secondo Impero francese dei territori di Nizza e di Savoia si svolsero rispettivamente il 15-16 aprile e il 22-23 aprile 1860.
In Savoia il quesito era La Savoie veut-elle être réunie à la France ?
Nizza
Numero
%
Sì
25 743
99,38%
No
160
0,62%
Iscritti
30 712
↳ Votanti
25 933
84,44%
↳ Voti validi
25 903
99,88%
↳ Voti nulli
30
0,12%
Savoia
Numero
%
Sì
130 533
99,82%
No
235
0,18%
Iscritti
135 449
↳ Votanti
130 839
96,60%
↳ Voti validi
130 768
99,95%
↳ Voti nulli
71
0,05%
A Nizza era indicato a parte anche il voto di 1409 militari (1200 sì, 186 no e 23 nulli).
I due plebisciti si svolsero il 21 ottobre con il quesito Il popolo vuole l'Italia Una e Indivisibile con Vittorio Emanuele Re costituzionale e i suoi legittimi discendenti?
Province napoletane
Numero
%
Sì
1 302 064
99,21%
No
10 312
0,79%
Iscritti
n.d.
↳ Votanti
n.d.
n.d.
↳ Voti validi
1 312 376
n.d.
↳ Voti nulli
n.d.
n.d.
Province siciliane
Numero
%
Sì
432 053
99,85%
No
667
0,15%
Iscritti
n.d.
↳ Votanti
n.d.
n.d.
↳ Voti validi
432 720
n.d.
↳ Voti nulli
n.d.
n.d.
Le annessioni furono formalizzate con regi decreti 17 dicembre 1860, nn. 4498 e 4499 («Le province napoletane fanno parte del Regno d'Italia» e «Le province siciliane fanno parte del Regno d'Italia»).[7]
Sia le province napoletane sia le province siciliane erano parte dal dicembre 1816 del Regno delle Due Sicilie. A questo plebiscito venne concesso di votare alla patriota Marianna De Crescenzo, unica donna ammessa al voto e probabilmente la prima donna votante in una consultazione in Italia.[8]
Legazioni delle Marche e dell'Umbria
I plebisciti per l'annessione al Regno d'Italia delle legazioni delle Marche e dell'Umbria si svolsero il 4 e 5 novembre1860.[9]
Il quesito del plebiscito era Volete far parte della monarchia costituzionale del Re Vittorio Emanuele II?.
Legazione delle Marche
Numero
%
Sì
133 783
99,10%
No
1 212
0,90%
Iscritti
167 326
↳ Votanti
135 255
80,83%
↳ Voti validi
134 995
99,81%
↳ Voti nulli
260
0,19%
Legazione dell'Umbria
Numero
%
Sì
97 040
99,61%
No
380
0,39%
Iscritti
123 011
↳ Votanti
97 625
79,36%
↳ Voti validi
97 420
99,79%
↳ Voti nulli
205
0,21%
L'annessione delle Marche fu formalizzata con regio decreto 17 dicembre 1860, n. 4500, mentre l'annessione dell'Umbria con regio decreto 17 dicembre 1860, n. 4501.
A questo plebiscito venne eccezionalmente concesso il voto alla poetessa e patriota Maria Alinda Bonacci Brunamonti, unica donna a cui fu concesso il voto.
Il plebiscito per l'annessione al Regno d'Italia delle province venete e della provincia di Mantova si svolse nei giorni 21 e 22 ottobre 1866 con il quesito: Dichiariamo la nostra unione al Regno d'Italia sotto il Governo monarchico-costituzionale del re Vittorio Emanuele II e de' suoi successori. Tra le Province Venete era compresa la Provincia del Friuli, corrispondente alle attuali Province di Udine e Pordenone.
Risultati
Numero
%
Sì
647 246
99,99%
No
69
0,01%
Iscritti
n.d.
↳ Votanti
647 686
n.d.
↳ Voti validi
647 315
99,94%
↳ Voti nulli
371
0,06%
L'annessione fu formalizzata con regio decreto del 4 novembre del 1866, n. 3300, che all'art. 1 stabiliva che «Le provincie Venete e quella di Mantova fanno parte del Regno d'Italia».
Il plebiscito per l'annessione al Regno d'Italia dei territori di Roma e provincia e delle province di Civitavecchia, Frosinone, Velletri e Viterbo si svolse il 2 ottobre1870; il quesito era così formulato: Desideriamo essere uniti al Regno d'Italia, sotto la monarchia costituzionale del re Vittorio Emanuele II e dei suoi successori.[10]
Risultati
Numero
%
Sì
133 681
98,89%
No
1 507
1,11%
Iscritti
167 548
↳ Votanti
135 291
80,75%
↳ Voti validi
135 188
99,92%
↳ Voti nulli
103
0,08%
L'annessione fu formalizzata con regio decreto 9 ottobre 1870, n. 5903, che all'art. 1 stabiliva «Roma e le provincie romane fanno parte del Regno d'Italia».[10][11]
^ P.L. Ballini, 1848-49. Costituenti e costituzioni. Daniele Manin e la Repubblica di Venezia, 2002, pp. 177-178.
^Decreto del 19 maggio 1848, in Rivista Popolare. Foglio officiale del Polesine, 23 maggio 1848.
^Decreto, 26 dicembre 1860. URL consultato il 27 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2016).
^ Gian Luca Fruci, I plebisciti e le elezioni, in L'Unificazione, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2011.
^Cronaca della guerra d'Italia: 1859-1860, vol. 3, Rieti, p. 525.
^ab G. D'Ettore e F. E. Giordano (a cura di), Constatazione del plebiscito. 6 ottobre 1870 (PDF), in Atti delle giunte di governo e della luogotenenza per le province romane, Napoli, 1877.