Ha un carapace subcircolare, depresso, lungo sino a 45 mm, di colore grigio-verdastro, con chiazze bluastre in posizione mediana, ricoperto di tubercoli granulari e squamiformi; i chelipedi sono sub-eguali, più grandi nei maschi che nelle femmine; presentano quattro paia di toracopodi grandi, robusti, rugosi, ornati di setole, di colore bruno-rossastro; il terzo paio è più lungo degli altri.[2]
Distribuzione e habitat
La specie è diffusa nell'Indo-Pacifico ove popola la zona intertidale, trovando riparo tra rocce e coralli.
È nota la sua capacità di aggrapparsi agli scafi delle imbarcazioni, al seguito delle quali ha spesso colonizzato nuovi territori.[3]
È probabilmente questo il meccanismo con il quale si è introdotto nel mar Mediterraneo, ove è stato segnalato per la prima volta nel 1981, sulle coste del Libano; successivamente popolazioni stabili sono state osservate anche in Libia e Tunisia.[4]
^Plagusia squamosa (PDF) [collegamento interrotto], su Identificazione e distribuzione nei mari italiani di specie non indigene, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). URL consultato il 14 gennaio 2016.
^(EN) Dawson E.W., A key to the world species of Plagusia (Crustacea: Brachyura), with a new record of P. depressa tuberculata Lamarck from New Zealand, in Nat. Mus. New Zeal. Rec., vol. 3, n. 4, 1987, pp. 37-45.
^(EN) Plagusia squamosa, su Atlas of Exotic Species in the Mediterranean, CIESM - Mediterranean Science Commission. URL consultato il 14 gennaio 2016.