Pisarei e faśö
I pisarei e faśö[2] (pronuncia: [pisa'ʁe:i efa'zø] o [pisaʁ'e:i efa'zo]) sono un piatto di pasta tipico della provincia italiana di Piacenza, tra i più conosciuti della cucina piacentina[3] e simbolo della tradizione gastronomica locale[4]. Si tratta di gnocchetti di farina e pangrattato conditi con un sugo a base di fagioli, lardo pesto, cipolla, carota, sedano, cotiche e - nella versione moderna - pomodoro. Antica ricetta contadina povera ma completa, ancora oggi è molto diffusa tra la gente e nei ristoranti del Piacentino e non solo[5][6]. Il piatto è stato valorizzato e disciplinato con il marchio De.Co. dall'amministrazione comunale di Piacenza[5]. StoriaIl piatto ha origini non confermate: alcune fonti ritengono che risalga al Medioevo, quando i monaci rifocillavano nei conventi del Piacentino i pellegrini in transito sulla Via Francigena e diretti a Roma[7]. Un tempo erano impiegati i fagioli dell'occhio anziché i borlotti e la ricetta non prevedeva la passata di pomodoro, in quanto i fagioli borlotti ed i pomodori furono introdotti in Europa solo successivamente, dopo la scoperta delle Americhe[7]. EtimologiaÈ presumibile che a dare il nome allo gnocchetto sia la sua vaga somiglianza con un piccolo pene, che in dialetto piacentino è chiamato appunto pisarell [8][9]. Il termine deriva dal verbo onomatopeico pisä, cioè urinare[10]. PreparazioneI pisarei sono ottenuti da un impasto di farina, pane grattugiato e acqua, che viene arrotolato a formare dei lunghi cilindri, i quali a loro volta vengono tagliati in pezzetti delle dimensioni di un fagiolo. I pezzi, a loro volta, vengono schiacciati ed arrotolati leggermente su se stessi, perché assumano la forma caratteristica. RiconoscimentiSu proposta della Regione Emilia-Romagna, i pisarei e faśö sono stati inseriti dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali come uno dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani tipici della provincia di Piacenza. Note
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