Pieve di San Giovanni Battista (Pernina)
La pieve di San Giovanni Battista è un luogo di culto cattolico, sito in località Pernina nel comune di Sovicille, in provincia di Siena, arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino, sulla Montagnola senese ad un'altitudine di 499 m s.l.m. StoriaLa chiesa è ricordata per la prima volta in un documento datato 11 febbraio 1078 quando Matilde di Canossa confermò alla diocesi di Volterra il possesso di questa pieve[1]. Nel XII secolo anche papa Alessandro III la confermò al vescovo volterrano[2]. Nella prima metà del XIII secolo la pieve ebbe tra i suoi rettori uomini che andarono a ricoprire importanti incarichi come ad esempio il pievano Giovanni che fu nominato arbitro e delegato papale in una contesa tra enti religiosi della zona[3]; nel 1254 prete Bainerio venne nominato pievano di Pernina[4]. A cavallo tra il XIII e il XIV secolo la pieve aveva una sola chiesa suffraganea[4] e anche in seguito le rendite economiche erano esigue tanto che nel 1356 tutto il plebato fruttava solo 57 lire di reddito[5][6]; per questi motivi molto spesso i pievani preferivano risiedere nella città di Siena e lasciavano ad officiare l'edificio dei semplici sacerdoti. Nonostante le scarse rendite finanziarie la chiesa fu sempre ben tenuta e decorata con affreschi. In occasione della visita apostolica dell'8 gennaio 1437 il visitatore apostolico annotò plebes et eius domus peroptime se habent (chiesa e residenza sono mantenute in modo eccellente) In una successiva vista apostolica datata 10 dicembre 1507 risulta che la pieve era dotata di tre altari e di due compagnie, alle quali aderiva gran parte della popolazione[4]; in seguito divenne di patronato regio e nel XVIII secolo venne trasformata secondo il gusto barocco dell'epoca[4]. Tra il 1954 e il 1955 l'edificio venne integralmente restaurato e vennero rimosse tutte le superfetazioni settecentesche. Alla fine del XX secolo un ulteriore restauro ha portato al ripristino del livello originario del pavimento e della spazialità delle campate iniziali dell'edificio[4]. DescrizioneLa chiesa consiste in una basilica a tre navate absidata con copertura lignea alla quale sono affiancati gli edifici della canonica. Tutta la struttura è stata realizzata con l'uso di conci di calcare cavernoso di color avorio, disposti a corsi orizzontali e paralleli. L'edificio della chiesa, per le attinenze stilistiche con la abbazia a Isola, dovrebbe risalire alla seconda metà del XII secolo mentre la torre campanaria è frutto di due distinte fasi costruttive; la parte basamentale risale alla prima metà del XII secolo mentre la parte superiore risale alla fine dello stesso secolo[7]. EsternoLa facciata a salienti è aperta da un semplice portale architravato con lunetta monolitica e arco a tutto sesto; al di sopra di esso si vedono le tracce di una finestra quadrata oggi tamponata. Tra l'ex-finestra e il culmine della facciata si trova una feritoia a croce greca. Il coronamento della facciata è stato ottenuto con una cornice a guscio. Nelle fiancate si aprono delle ampie finestre rettangolari realizzate nel XVII secolo e sopra le navate laterali si trovano delle strette monofore, in parte coperte dal tetto a causa di un errore costruttivo probabilmente originario[8]. La tribuna originariamente era scandita dai volumi delle tre absidi,[7] ma oggi sopravvive solo quella centrale. Il catino absidale è aperto da una stretta monofora a doppio strombo centinato. Sia sopra che ai lati del catino absidale si trovano tre finestre rettangolari di epoca moderna. CampanileDavanti alla chiesa si erge una torre campanaria (alta 22 metri) a base quadrangolare, la cui parte terminale mostra un paramento murario diverso da quello sottostante. Si accede alla torre da un portale architravato privo della lunetta; l'ordine dei piani è scandito da strette feritoie e da finestra quadrate di piccole dimensioni fino al quarto piano, che invece è aperto da ampie monofore centinate. La parte superiore della torre presenta una muratura pseudoisodoma e mostra un paramento murario in conci di calcare cavernoso. Il penultimo piano è inquadrato da larghe lesene che sostengono degli archetti pensili monolitici. Nelle specchiature un tempo si aprivano ampie bifore. InternoLo spazio interno è suddiviso in tre navate di quattro campate ciascuna; le campate occidentali sono più corte delle orientali. Ogni arcata poggia su pilastri polilobati così composti: quelli tra la prima e la seconda campata presentano quattro semicolonne mentre gli altri presentano due semicolonne.I capitelli della prima campata sono decorati con motivi geometrici quali vortici e nastri, mentre i capitelli degli altri valichi sono decorati con motivi ungulati o con abbozzi di capitello ionico. Ogni capitello è coronato da pulivini sporgenti molto simili a quelli della Pieve a Scola[7]. La base di ogni semicolonna presentano una decorazione di tre anelli raccordati verticalmente secondo un modello riscontrabile nella abbazia a Isola ma anche nella pieve di Ponte allo Spino[7]. L'interno di epoca romanica doveva essere molto buio; fu decorato con affreschi nel XIV secolo e nel XVII secolo fu trasformato in stile barocco mediante la costruzione di false volte e con l'intonacatura delle pareti con calce colorata. Da questa pieve proviene una tavola con la Madonna col Bambino di Luca di Tommè, oggi esposta al museo civico e d'arte sacra di Colle di Val d'Elsa. Piviere di Pernina
Note
Bibliografia
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