Il progetto discografico si compone di tredici tracce, scritte dallo stesso Mr. Rain con la collaborazione di vari autori tra cui Lorenzo Vizzini, Federica Abbate, Mario Apuzzo e tanti altri.
Il rapper ha raccontato il progetto:[4]
«Pianeta di Miller, a differenza dei dischi precedenti dove ogni canzone a livello musicale, era legata da un filo e appartenevano tutte allo stesso mondo, questo è un album dove ho cercato di sperimentare diverse sfumature di quello che posso e che voglio fare anche nei miei lavori futuri. Credo che questo sia il mio disco più eterogeneo a livello musicale e dove mi sono divertito di più, ho ritrovato la curiosità di fare musica provando a spaziare tra diversi generi musicali.»
In un'intervista al Corriere della Sera ha raccontato la scelta del titolo dell'album:[5]
«La scelta del nome è stata quasi obbligata: il pianeta di Miller è composto quasi interamente d’acqua, che è il mio elemento ed il mio nome d’arte. Riesco a scrivere solo quando piove. Spesso mi sono sentito come il protagonista di Interstellar, il mio film preferito in assoluto: per anni ho vissuto proiettato nel futuro, a volte nel passato, senza fermarmi a pensare quanto sia fortunato ad avere intorno persone che amo e il lavoro più bello del mondo.»