Piaggio Hexagon
Il Piaggio Hexagon era uno scooter prodotto a partire dal 1994 dalla Piaggio. Esso fu il primo scooter di cilindrata superiore a 50cc prodotto da tale casa a utilizzare un cambio a variatore in luogo del classico cambio a manopola che caratterizzava la ben nota Vespa. Modelli prodottiLa prima versione dell'Hexagon fu lanciata nel mercato nel 1994[1], e si caratterizzava per ruote da 10" e un motore a due tempi da 150 o 125 cm³ raffreddato a liquido; la ciclistica prevedeva anche la presenza di un freno a disco da 200 mm alla ruota anteriore a un freno a tamburo in quella posteriore.[2] Tale versione rimase in commercio fino al 1998, ed era riconoscibile per le dimensioni inferiori rispetto ai modelli successivi, le ruote più piccole, la mancanza dei deflettori d'aria ai lati e sulle manopole e la presenza delle frecce colorate in arancio, nonché di un unico faro centrale. Nel 1998 furono presentati i nuovi Hexagon LX e LXT: rispetto al precedente modello venivano aumentate le dimensioni delle ruote, da 10" a 11" per aumentarne la stabilità, e le dimensioni generali dello scooter; il nuovo motore era da 180 cm³, sempre due tempi, era il medesimo già impiegato dal gruppo Piaggio sul Gilera Runner, in grado di erogare quasi 21 cavalli. Quali variazioni estetiche, il faro frontale era sdoppiato e dotato di doppia lampada, le frecce diventavano trasparenti e comparivano i deflettori per l'aria sia sulle manopole che sullo scudo; a rimarcare il cambiamento anche il logo Hexagon fu ristilizzato[1]. Nel 1999 debuttano altri due modelli l'Hexagon 250GT e l'Hexagon LX4 125, concepiti per adeguare l'offerta alla necessità di utilizzare motori a quattro tempi. Dotati delle medesime soluzioni stilistiche e ciclistiche dei modelli precedenti, il 250GT utilizzava un motore di derivazione Honda che veniva montato anche in molti altri scooter di diversi produttori; si trattava di un propulsore con distribuzione 2 valvole e raffreddato a liquido in grado di erogare 19 cavalli e di assicurare consumi molto ridotti rispetto al 180 due tempi. La versione LX4 invece utilizzava il motore che la Piaggio aveva sviluppato e progettato per il Piaggio Liberty e la Vespa ET4 125: si trattava di un motore 4 tempi da 125 cm³ con distribuzione a 2 valvole in grado di erogare circa 10 cavalli di potenza. Tale modello di Hexagon era l'unico ad adottare il raffreddamento ad aria invece di quello a liquido[1]. Alla fine del 2000 vennero presentati i nuovi motori Piaggio L.E.A.D.E.R (Low Emission ADvanced Engine Range) a quattro tempi, con distribuzione a 4 valvole per cilindro, raffreddamento a liquido e 15 cavalli di potenza per il 125 cm³ e oltre 20 per il 180 cm³[3]; l'Hexagon fu il primo scooter a montare questi nuovi motori insieme al primi Beverly e all'X9. Gli Hexagon LX, LXT e LX4 vennero dunque abbandonati a favore dei nuovi "SuperHexagon" GTX 125 e 180 dotati dei nuovi motori, venne aggiornato il 250 cm³ con motore Honda. Le differenze con le versioni precedenti, oltre che nei nuovi motori, consistono nell'introduzione del freno a disco nella ruota posteriore, in un leggero aumento di dimensioni (soprattutto in lunghezza) e per nell'introduzione di un nuovo quadro comprendente un display digitale con datario, ora e temperatura insieme a un nuovo set di spie[1]. Alla fine del 2002, venne presentato l'ultimo restyling, la versione 250 cm³ con motore Honda esce di produzione mentre le versioni 125 e 180 rimasero tecnicamente identiche alla precedente se non per la presenza di una nuova forcella a steli in luogo del vecchio monobraccio e per l'ulteriore aumento di dimensione delle ruote passate 12"[1]. Nel 2003 la concorrenza interna con il nuovo Beverly e il nuovo X9, unito a un'estetica ritenuta datata, portarono la Piaggio a ritirare l'Hexagon dal mercato dopo quasi 10 anni produzione, ponendo la fine del predominio Piaggio nel mercato degli scooter a ruota bassa[1]. Scheda Tecnica (2001)
Note
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