Piace a troppi

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Piace a troppi
Jean-Louis Trintignant e Brigitte Bardot in una scena del film
Titolo originaleEt Dieu... créa la femme
Lingua originalefrancese
Paese di produzioneFrancia, Italia
Anno1956
Durata95 min
Rapporto2,35:1
Generedrammatico
RegiaRoger Vadim
SceneggiaturaRoger Vadim,
Raoul J. Lévy
ProduttoreRaoul J. Lévy
Casa di produzioneCocinor, Iéna Productions, Union Cinématographique Lyonnaise
Distribuzione in italianoCompagnia Edizioni Internazionali Artistiche Distribuzione (1958)
FotografiaArmand Thirard
MontaggioVictoria Mercanton
MusichePaul Misraki
ScenografiaJean André
TruccoHagop Arakelian
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

«Ha il coraggio di fare quello che vuole e quando vuole»

Piace a troppi (Et Dieu... créa la femme), noto anche col titolo E Dio creò la donna è un film diretto nel 1956 da Roger Vadim.

È il film che lancia a livello internazionale Brigitte Bardot come sex symbol. Con lei diventano popolari anche il protagonista maschile Jean-Louis Trintignant e il regista Roger Vadim, che l'aveva sposata nel 1952 e da cui divorzierà nel 1957.

Trama

Uscita dall'orfanotrofio, Juliette va a vivere in un villaggio di pescatori dove con la sua bellezza ingenua e perversa riesce a portare lo scompiglio tra gli uomini.

Edizione italiana

Nell'edizione italiana la parentela tra Antoine e Michel Tardieu, che si contendono Juliette, venne cambiata: mentre nell'edizione originale sono fratelli, qui divengono cugini.

Luoghi delle riprese

L'allora sconosciuto villaggio di pescatori dove è girato il film diventerà un luogo di fama internazionale. Si tratta di Saint-Tropez, dove la stessa Bardot acquisterà qualche anno più tardi una villa (la famosa Madrague) che costituirà un richiamo per il jet-set e, qualche anno più tardi, il ritiro dell'attrice quando deciderà di uscire dalle scene.

Alcune scene sono state inoltre girate a La Croix-Valmer, a Gassin e a Ramatuelle.

Le riprese si sono svolte dal 3 maggio al 7 luglio 1956.[1]

Distribuzione

Venne distribuito nelle sale francesi il 28 novembre 1956; nell'ottobre 1957 arrivò negli Stati Uniti. In Italia uscì nel settembre 1958 col divieto ai minori di 16 anni, divieto tolto nel 1996.[2]

Critica

«Un soggetto come questo non è troppo lontano dai rosei canovacci delle commedie hollywoodiane, ma lo diventa per il modo tutto francese con cui è trattato, in toni cioè intellettualistici e libertini. Più che una favola si ha un albo di immagini della Bardot, snodata in tutti i sensi, svestita in tutti i modi, ingenuamente (ma davvero?) provocante. [...] Essa ci vuol apparire come la donna unica, primigenia, in cui è la carica di tutte le donne che verranno. [...]»

«Tutta Parigi lo ha visto, tutta Parigi ne parla; ci sono quelli che si lamentano: “Non è nemmeno cochon!” e quelli che si adombrano: “È indecente”. Et Dieu créa la femme, per il quale c’era motivo di temere dopo la campagna pubblicitaria gratuita condotta dalla censura, è un film sensibile e intelligente nel quale non si riscontra una sola volgarità; è un film tipico della nostra generazione perché è amorale (in quanto rifiuta la morale corrente e non ne propone nessuna altra) e puritano (in quanto è cosciente di questa amoralità e se ne inquieta). [...]»

«In realtà, se la protagonista di Piace a troppi fosse una qualsiasi Marisa Allasio non varrebbe nemmeno la pena di soffermarsi su questa pellicola, il cui unico motivo d’interesse è dato dall'aver “lanciato” il mito di Brigitte Bardot. Regista mediocre, intriso di intellettualismo e di letteratura a poco prezzo, Roger Vadim ha avuto il solo sprazzo di originalità nella creazione di questo personaggio inquietante e indubbiamente non sprovvisto di vitalità e di anticonformismo. Ma sarebbe ingenuo non accorgersi di quanta convenzionalità si celi dietro questo proclamato anticonvenzionalismo. [...]»

Note

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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