Il nome generico (Phryma) potrebbe derivare dal nome greco-latino"Phyrama" per un non meglio identificato composto della resina di un albero nord-africano.[3] L'epiteto specifico (leptostachya) deriva da due parole: "lepto" (= piccolo, snello)[4][5] e "stachus" (= spiga di grano)[6][7], quest'ultimo nome greco è stato usato da Dioscoride (Anazarbe, 40 circa – 90 circa), medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone, per piante come l'ortica bianca o il lamio.
Il nome scientifico della specie è stato definito da Linneo (1707 – 1778), conosciuto anche come Carl von Linné, biologo e scrittore svedese considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum, Edition 2 - 2: 838. 1763" del 1763.[8] Il nome del genere è stato definito da Linneo nella pubblicazione "Species Plantarum - 2: 601. 1753"[9] del 1753.[10] Il nome della tribù è stato definito dal botanico ingleseThomas Hogg (1777-1855) nella pubblicazione "Vegetable Kingdom, The; or, the Structure, Classification, and Uses of Plants, Illustrated upon the Natural System... with Upwards of Five Hundred Illustrations. London" del 1858.[2][11][12]
Descrizione
Il portamento di questa specie è erbaceo perenne. La pubescenza di questa pianta è formata da peli semplici e da minute ghiandole.[1][13][14][15][16]
La parte sotterranea della pianta consiste in rizomi verticali non aromatici, colorati di marrone e un po' carnosi. Le radici sono secondarie da rizoma.
Il fusto è eretto, normalmente non è ramificato, affusolato alla base, ma a sezione quadrangolare nella parte alta a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici. Sopra i nodi inferiori il fusto è rigonfio, mentre sui nodi è pubescente.
Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo opposto e sono picciolate. La lamina ha delle forme da ovate a ovato-ellittiche con margini grossolanamente e spesso doppiamente da dentati a crenati. L'apice è acuminato. La base delle foglie inferiori è bruscamente attenuato. La superficie è percorsa da venature (da 5 a 7) a forma pennata. Le stipole sono assenti. Lunghezza del picciolo: 2 – 4 mm: Dimensione delle foglie: larghezza 1,5 – 5 cm; lunghezza 3 – 10 cm.
Le infiorescenze sono di tipo racemoso (a grappolo e lasse) sia in posizione ascellare che terminale. I fiori, da 20 a 40 per infiorescenza a disposizione alterna/subopposta, sono brevemente pedicellati oppure subsessili con una bratteola. L'asse fiorale è ispido. Lunghezza dell'infiorescenza: 15 – 35 cm. Lunghezza della brattea: 2 – 3 mm.
Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
x K (5), [C (2+3), A 2+2], G (2), supero, capsula.
Il calice, zigomorfo e gamosepalo, è formato da un tubo campanulato terminante con 5 lobi: i tre posteriori hanno delle forme subulato-uncinate; i due anteriori hanno delle forme triangolari. La superficie, sparsamente ispida, in corrispondenza dei lobi è percorsa da 5 coste (non sono presenti angoli o ali). Il calice persistente può essere accrescente alla fruttificazione. Lunghezza del calice: 4 - 5 mm.
La corollagamopetala è tubolosa (cilindrica o imbutiforme) e fortemente bilabiata (zigomorfa) con un tubo corto e struttura 2/3. Il labbro posteriore è smarginato, quello anteriore è più lungo e grande, più o meno orizzontale ed è formato da tre lobi. Il colore della corolla varia da bianco a lavanda, ma anche rosa. Lunghezza della corolla: 5 - 7 mm.
Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati) ed ha un ovariosupero con placentazione basale e forme oblunghe. L'ovario inoltre è mono-loculare, mono-ovulare con ovuli emitropi (con nocella ricurva), tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule[17]), eretti e ortotropi. Lo stilo, glabro e persistente (dopo la scissione della corolla ma non alla fruttificazione), è filiforme e unico inserito all'apice dell'ovario con stigma bilobo (i due lobi non sono uguali). Lunghezza dell'ovario: 2 mm.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
La famiglia di appartenenza di questa specie (Phrymaceae) comprende 13 generi con meno di 200 specie[18][19] La tribù Phrymeae è una delle tribù nella quale è divisa la famiglia.[1]
La posizione tassonomica di questa specie più volte è stata modificata nel corso del tempo. Mentre alcuni botanici (classificazione di Engler e Diels, oppure di Wettstein e Rendle) hanno circoscritto Phryma leptostachya nella famiglia Phrymaceae (ordine delle Tubiflorae) comprendente il solo genere Phryma sottolineando i caratteri peculiari e distintivi del gineceo, altri (Bentham, Hooker, Hallier e Hutchinson) hanno incluso la specie nella famiglia delle Verbenaceae giustificando il fatto che il gineceo uniloculare è derivato da un tipo di frutta simile trovato nelle Lantaneae e che anche la vascolarizzazione floreale di Phryma è simile a quella dei generi Lantana, Lippia, e Stachytarpheta (tribù Lantaneae, famiglia Verbenaceae).[13][16] Solo in tempi recenti con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG) la tribù è stata definitivamente posizionata nella famiglia originale.[1]
Per la specie di questa voce è riconosciuta la seguente varietà con distribuzione asiatica:[21]
Phryma leptostachya var. oblongifolia (Koidz.) Honda, 1936
Il genere Phryma (e quindi la specie Phryma leptostachya) comprende due popolazioni disgiunte tra il Nord America e l'Asia, trattate variamente come razze, sottospecie, varietà o anche specie separate. Anche se presentano alcune divergenze molecolari da un punto di vista morfologico sono un unico gruppo intercontinentale[16] probabilmente separatisi tra i 2 - 6 milioni di anni fa.[19]
Sinonimi
L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[21]