Peter van MastrichtPetrus van Mastricht (Colonia, 1630 – 1706) è stato un predicatore e teologo olandese. Le sue idee sono considerate affini al Pietismo, sembrano derivare molto da quelle di William Ames (1576-1633), specialmente nel trattare la teologia federale e nella casuistica. BiografiaDopo essere stato discepolo di Gisberto Voezio ad Utrecht, svolge il ministero pastorale in Germania e Danimarca ed accetta poi la posizione di professore di ebraico e di Teologia pratica a Francoforte e più tardi nella stessa Utrecht. Van Mastricht è particolarmente noto per la sua "Theologia Theoretico-Practica" (1682-1687), un'opera ampia ed influente tradotta poi in olandese. RilevanzaVan Mastricht influisce profondamente la religiosità esperienziale della "Nadere Reformatie" nei Paesi Bassi, come pure vaste correnti della teologia riformata dal tardo XVII secolo anche nei paesi di lingua inglese. Jonathan Edwards (1703-1758), il cui pensiero deve molto al van Mastricht, scrive al giovane Joseph Bellamy nel 1747 che l'opera del Van Mastricht è ...secondo me molto migliore di quella del Turrettini e di qualsiasi altro libro al mondo, ad eccezione della Bibbia". Edwards incorpora molte delle idee del Van Mastricht nel suo famoso libro "La libertà della volontà". Una sezione della sua "Theologia Theoretico-Practica" è tradotta e pubblicata la prima volta in inglese nel 1770 e ripubblicata nel 2002 come "A Treatise on Regeneration"'[1]. Il modo in cui Van Mastricht tratta della rigenerazione è per molti versi tipico del tardo XVII secolo ed è spiegata come un'introduzione istantanea nell'anima da parte dello Spirito santo di un nuovo principio di vita, logicamente precedente la fede. Nelle sue opere il van Mastricht si oppone alle idee di Cartesio considerandole "una cancrena"[2], come pure a quelle di Johannes Cocceius e Balthasar Becker. Opere
NoteBibliografia
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