Penna d'oca

Penna d'oca

La penna d'oca è uno strumento utilizzato per scrivere che rilascia principalmente inchiostro.

Storia

La penna d'oca sostituì progressivamente il calamo in Occidente, tra il VI e il IX secolo, poiché permetteva di scrivere in maniera più fine sulla pergamena e in quanto la sua flessibilità permetteva di ottenere più facilmente pienezza e delicatezza nel tratto. Parallelamente all'uso scrittorio, divenne anche importante accessorio nelle tecniche artistiche per l'esecuzione di disegni e progetti.

Fino alla metà del XIX secolo, la produzione, la fabbricazione e la vendita delle penne d'oca erano un'industria importante in Europa. I principali paesi produttori erano la Polonia, la Pomerania e la Lituania. Nel 1830 l'Inghilterra importava ventiquattro milioni di penne e la Germania cinquanta milioni; la sola Banca d'Inghilterra utilizzava un milione e mezzo di penne l'anno.[senza fonte]

Il filosofo ed illuminista francese Denis Diderot vi dedicò un'intera tavola dell'Encyclopédie.

Caratteristiche

Ciascun uccello produce fino a cinque penne utilizzabili su ciascuna ala. L'asta della piuma è ricoperta di un grasso che impedisce che l'inchiostro possa aderirvi; per eliminarlo dalle estremità le aste vengono immerse nella cenere o nella sabbia calda. In seguito vengono raschiate con una lama dopodiché si lasciano ad invecchiare per un anno. Il taglio, ultima attività prima dell'uso, necessita di una conoscenza e di una abilità particolare, e si effettua con l'aiuto di un tagliapenna[1].

Note

  1. ^ Luciano Gibelli, Dnans ch'a fassa neuit. Memorie di cose. Attrezzi, oggetti e cose del passato raccolti per non dimenticare, Pavone Canavese, Priuli & Verlucca, 2004, pag. 248, ISBN 88 8068 242 3

Bibliografia

  • Claude Mediavilla, Calligraphie, Paris, Imprimerie nationale Éditions, 1993.
  • Erich Lasswitz, Schrift und schreiben. München, Lux, 1960.
  • Valerio Pacciolla, Pennini, Plumes, Nibs. Milano, 2021.

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