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Il pembrolizumab è stato testato in un primo momento su casi di melanoma refrattari alla terapia con l'ipilimumab.[1] Il pembrolizumab permette la regressione di alcuni tipi di lesione tumorale, aumentando il periodo medio di remissione della malattia;[2] si è inoltre dimostrato migliore dell'ipilizumab sia sotto l'aspetto della tolleranza nei pazienti, sia per quanto riguarda la sopravvivenza media senza aggravamento dei pazienti stessi.[3] La probabilità di remissione del cancro si è rilevata aumentata dall'impiego del pembrolizumab anche nei pazienti con melanoma allo stadio III e già sottoposti a resezione chirurgica della neoplasia.[4]
Il pembrolizumab produce inoltre una risposta terapeutica significativa in più del 50% dei pazienti affetti da carcinoma a cellule di Merkel in stadio avanzato.[5] Ha dimostrato inoltre una certa efficacia nel trattammento del carcinoma polmonare non microcitoma,[6] in particolare quando le cellule tumorali esprimono la proteina PD-L1.[7] L'anticorpo si è rivelato piuttosto efficace anche nella cura dei carcinomi uroteliali (vescicali, prostatici, più raramente tumori della pelvi renale) refrattario ad altre terapie,[8] nonché nella cura del carcinoma del rene.[9]
Nello studio di fase 2 “NEOPRISM-CRC”, presentato alla Società Americana di Clinica Oncologica, il farmaco si è rivelato più efficace del trattamento chemioterapico standard prima dell'intervento chirurgico, ai fini della remissione dei sintomi del cancro al colon retto con difetto del sistema mismatch repair.[14][15]
Produzione e commercio
Il pembrolizumab dispone dell'autorizzazione ad essere commercializzato per il trattamento dei melanomi, dei carcinomi del polmone non microcitoma, dei carcinomi dell'orofaringe e della forma classica del linfoma di Hodgkin. Il 23 maggio 2017, la Food and Drug Administration (FDA) ha autorizzato la commercializzazione del pembrolizumab per la terapia contro i tumori chirurgicamente inoperabili e che presentano biomarcatori particolari, come MSI-H e d-MMR.[16] Il 30 novembre dello stesso anno viene formulata un'indicazione monoterapeutica dell'anticorpo per i pazienti adulti affetti da carcinoma uroteliale localmente infiltrante o metastatizzato che si sono già sottoposti a una chemioterapia a base di cisplatino, oxaliplatino o carboplatino, nonché per i pazienti non eleggibili ad una terapia a base di cisplatino.[17]
In Francia, il pembrolizumab è disponibile solo in ambito ospedaliero e la sua somministrazione è ad esclusiva discrezione del personale medico oncologico; esso può essere prescritto in monoterapia, oppure in associazione con alcuni chemioterapici come il cisplatino, il carboplatino o il 5-fluorouracile. Il suo utilizzo può essere prescritto nei pazienti affetti da tumori della testa e del collo, da carcinoma polmonare non microcitoma, da melanoma e da carcinoma renale.[18]
^(EN) Hamid O, Robert C, Daud A et al., Safety and tumor responses with lambrolizumab (anti-PD-1) in melanoma, in New England Journal of Medicine, vol. 369, 2013, pp. 134-144.
^(EN) Robert C, Schachter J, Long GV et al., Pembrolizumab versus ipilimumab in advanced melanoma, in New England Journal of Medicine, vol. 372, 2015, pp. 2521-2532.
^(EN) Eggermont AM, Blank CU, Mandala M et al., Adjuvant pembrolizumab versus placebo in sesected Stage III melanoma, in New England Journal of Medicine, vol. 378, 2018, pp. 1789-1801.