Nato in una famiglia di industriali e di militari originari dell'Artois, figlio di un direttore delle Poste sotto il Secondo Impero, morto d'una malattia contratta durante l'assedio di Parigi nel 1870, Paul Adam fece i propri studi secondari al liceo Henri-IV a Parigi prima di lanciarsi nella carriera letteraria a partire dal 1884.
Collaborò a La Revue Indépendante prima di pubblicare in Belgio il suo primo romanzo, Chair molle (1885), che venne accusato d'immoralità, provocò scandalo e valse al giovane autore una condanna a quindici giorni di reclusione con la condizionale e una pesante ammenda.
Abbandonando il naturalismo, Paul Adam si rivolse al simbolismo. Contribuì a diverse riviste legate a questo movimento, animò Le Symboliste e La Vogue e fondò con Jean AjalbertLe Carcan. Nel 1886, collaborò con Jean Moréas a Le Thé chez Miranda e Les Demoiselles Goubert e pubblicò un romanzo intimista, Soi. La sua fama cominciò con il romanzo Être (1888).
Partigiano del generale Boulanger, militò nei movimenti nazionalisti e tradizionalisti e, durante la prima guerra mondiale, si recò dalle truppe per sostenerne il morale e fondò la Ligue intellectuelle de fraternité latine («Lega intellettuale di fraternità latina»).
Nello stesso periodo, aderì all'Ordine Martinista diretto da G. Encausse ('Papus').
Parallelamente, pubblicò numerosissime opere: saggi, romanzi (nei quali ritrasse epoche e ambienti molto diversi fra loro), novelle, racconti di viaggio. Tra esse si possono citare i romanzi storici del suo ciclo napoleonico: La Force (1899), L'Enfant d'Austerlitz (1901), Au soleil de juillet (1903), nonché La Ruse (1903) e Stéphanie (1913), curiosa perorazione in favore dei matrimoni combinati rispetto ai matrimoni d'amore.