Patrick Percival Power
Patrick Percival Power, detto Pat (Cooma, 11 febbraio 1942), è un vescovo cattolico australiano, dal 7 giugno 2012 già vescovo ausiliare di Canberra e Goulburn. BiografiaPatrick Percival "Pat" Power nacque a Cooma l'11 febbraio 1942 ed è cresciuto a Queanbeyan. Formazione e ministero sacerdotaleVenne educato alla St. Christopher's School e al St. Edmund's College di Canberra e completò la sua formazione al Chevalier College a Bowral. Dopo aver lasciato la scuola compì gli studi per il sacerdozio al St. Columba's College di Springwood e al St. Patrick's College di Manly.[1] Il 17 luglio 1965 fu ordinato presbitero a Queanbeyan dall'arcivescovo metropolita di Canberra e Goulburn Eris Norman Michael O'Brien. Prestò servizio nelle parrocchie di Braidwood, Canberra e Goulburn. Nel 1972 monsignor Thomas Vincent Cahill lo inviò a Roma per studi. Nel 1975 conseguì il dottorato in diritto canonico presso la Pontificia Università Urbaniana. Nello stesso anno ritornò a Canberra e per dieci anni fu segretario dell'arcivescovo e direttore del tribunale ecclesiastico matrimoniale.[1] Nel febbraio del 1985 divenne parroco di Queanbeyan. Ministero episcopaleL'8 marzo 1986 papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo ausiliare di Canberra e Goulburn e titolare di Oreto. Ricevette l'ordinazione episcopale il 18 aprile successivo nella cattedrale di San Cristoforo a Canberra dall'arcivescovo metropolita di Canberra e Goulburn Francis Patrick Carroll, co-consacranti l'arcivescovo metropolita di Sydney Edward Bede Clancy e l'ordinario militare emerito per l'Australia e già vescovo ausiliare di Canberra e Goulburn John Aloysius Morgan. Da quel momento prestò servizio nei comitati episcopali per laici, l'ecumenismo, il diritto canonico, la famiglia e la vita, l'assistenza sociale e i media. Fu anche segretario del comitato per la giustizia, lo sviluppo, l'ecologia e la pace e membro del consiglio australiano per la giustizia sociale.[1] Svolse gran parte del suo ministero episcopale nel campo delle relazioni ecumeniche e interreligiose. Fu il primo co-presidente cattolico di AUSTARC, il gruppo nazionale di dialogo tra anglicani e cattolici. Per diversi mandati presiedette l'Australian Capital Territory Churches Council.[1] Partecipò al Sinodo dei vescovi per l'Oceania del 1998 a Roma dove parlò delle persone emarginate nella società e nella Chiesa. Gran parte dei suoi sforzi in questo campo avvennero tramite il Catholic Welfare Australia e le organizzazioni locali della comunità di Canberra. Fu un forte difensore dei popoli di Timor Est e della Palestina, degli aborigeni, del rispetto razziale e dei disoccupati. Si oppose sempre all'aborto e al suicidio assistito.[1] Nel 2000 presiedette un'importante inchiesta sulla povertà nel Territorio della Capitale Australiana. Sostenne la riammissione dei South Sydney Rabbitohs alla competizione nazionale di rugby.[1] Monsignor Power affermò che "la Chiesa si è ritirata dai risultati promettenti del Concilio Vaticano II". In un articolo del 2010 affermò che questioni come il celibato sacerdotale, l'insegnamento della Chiesa sulla sessualità e il ruolo delle donne nella Chiesa dovessero essere discusse con i laici cattolici.[2][3] Spesso espresse sostegno all'ordinazione di uomini sposati. Il 7 giugno 2012 papa Benedetto XVI accettò la sua rinuncia all'incarico. Poco dopo affermò che "l'incapacità di ascolto del Vaticano, i problemi degli abusi sessuali del clero e la carenza di sacerdoti sono le questioni più irritanti che la Chiesa aveva di fronte".[4] Genealogia episcopaleLa genealogia episcopale è:
Note
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