Paralepis speciosa
La Paralepis speciosa Bellotti, 1878[2] nota in italiano come barracudina comune, è un pesce osseo marino della famiglia Paralepididae. Distribuzione e habitatQuesta specie, poco nota, pare endemica del mar Mediterraneo dove è presente, non comune, anche in tutti i mari italiani, compreso il mar Adriatico meridionale. Vive in acque profonde fino a 1000 metri, ha abitudini pelagiche ma si trattiene piuttosto vicino al fondale. DescrizioneHa l'aspetto tipico dei Paralepididae , allungato, compresso ai lati, con muso appuntito e con pinne ventrali e pinne pari piuttosto arretrate. La bocca è ampia ed armata di denti acuti e robusti, alcuni dei quali sono impiantati sull'osso premascellare. Gli occhi sono grandi e rotondi. Le piccole pinne ventrali sono impiantate sulla verticale della pinna dorsale. È presente una piccola pinna adiposa; la pinna anale è lunga. La pinna caudale è forcuta e i due lobi sono appuntiti. Il corpo è ricoperto di scaglie molto piccole e argentate, che cadono facilmente al minimo contatto. Il colore dell'animale integro è argenteo brillante con riflessi iridescenti nella parte inferiore e 7-10 larghe macchie brunastre di forma rotondeggiante sui fianchi. Le pinne sono azzurrognole, trasparenti. Misura fino a 12 cm. BiologiaVive in banchi in cui gli individui stanno con la testa rivolte verso l'alto. AlimentazioneSi ciba di organismi planctonici, soprattutto crostacei eufausiacei. PescaSi cattura solo occasionalmente con i retini da plancton. Molto raramente può finire nelle reti da circuizione o nelle reti a strascico. Le carni hanno un buon sapore ma non si trovano in commercio. Specie affiniIl barracudina coregonoide (Paralepis coregonoides Risso, 1820) è molto simile al barracudina da cui si distingue per avere i denti molto più piccoli e per avere un solo dente più grande sulla punta del premascellare o per non averne affatto (in P. speciosa ce ne sono almeno due). Raggiunge i 25 cm. Si trova con varie sottospecie nel Mediterraneo e nel nord Atlantico sia sulle coste americane che su quelle dell'Europa. Nei mari italiani è più comune del barracudina. Supera i 1000 metri di profondità. Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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