Paolo Damiani
Paolo Damiani (Cantù, 5 ottobre 1917 – Capoterra, 22 luglio 1943) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2]. BiografiaNacque a Cantù, provincia di Como, il 5 ottobre 1917.[3] Dopo aver conseguito il diploma di maturità classica a Bari si arruolò volontario nella Regia Aeronautica in qualità di allievo ufficiale pilota, conseguendo il brevetto di pilota militare presso la Scuola pilotaggio della Malpensa e ottenendo la nomina a sottotenente di complemento nel luglio 1938.[1] Nel novembre dello stesso anno fu ammesso a frequentare la Regia Accademia Aeronautica di Caserta, Corso Turbine, e nell’ottobre 1940 conseguì la nomina a sottotenente in servizio permanente effettivo.[1] Dopo aver frequentata la Scuola di pilotaggio per velivoli da caccia a Castiglione del Lago fu promosso tenente e trasferito al 51º Stormo Caccia Terrestre destinato alla difesa di Roma.[1] Assegnato alla 352ª Squadriglia del 20º Gruppo, iniziava le missioni belliche dal giugno 1942 distinguendosi sul cielo di Malta e del Mediterraneo e nella battaglia di mezzo agosto.[1] Fu decorato con due medaglie d'argento e una di bronzo al valor militare.[1] Cadde in combattimento sul cielo di Capoterra, Sardegna, il 22 luglio 1943.[3] Quel giorno si svolse il suo ultimo combattimento volando a bordo di un Aermacchi C.202 Folgore.[4] Decollato su allarme, tra le 09.25 e le 09.30, insieme ad altri piloti tra cui Ferruccio Serafini, dopo aver impegnato combattimento con i caccia nemici e averne scompaginato la formazione fu a sua volta colpito e l'aereo precipitò al suolo con la morte del pilota.[4] Quel giorno caddero in combattimento oltre a lui e a Serafini, il sottotenente Redento Borbotti e l’intero equipaggio di un velivolo Caproni Ca.309 Ghibli, composto dal maresciallo Virgilio Pongiluppi e dagli avieri Giovannino Battisti, Pietro Cervasi e Giovanni Corvascio, impegnato in una missione di trasporto e che si ritrovò coinvolto suo malgrado nel pieno svolgimento della battaglia aerea.[4] Fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Onorificenze«Pilota da caccia abilissimo, ufficiale di preclari virtù militari, combattente valoroso, intrepido ed aggressivo, impegnato col suo reparto alla difesa di una nostra isola, pure in condizioni d’inferiorità numerica, trascinava i gregari in numerosi combattimenti sostenuti con indomita fede e noncuranza della superiorità dell’avversario. Durante uno di tali combattimenti in cui venivano sicuramente abbattuti dieci avversari, cinque probabili ed altri quindici danneggiati, offriva la sua giovane vita per quella fede che sempre lo aveva animato. Brillante esempio di abnegazione, di ardimento e magnifiche virtù militari. Cielo di Capoterra (Cagliari), 22 luglio 1943.[5]»
— Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1951.[3] «Giovane pilota da caccia, partecipava a numerose azioni di scorta a bombardieri dell’Asse su munitissima base aeronavale nemica e successivamente, da un campo oltremare insistentemente offeso dal nemico, e da altre rischiose missioni di guerra. In aspri combattimenti con la caccia nemica ne sventava l’insidia conseguendo personalmente e in collaborazione brillanti vittorie. in ogni circostanza dava prove esemplari di perizia, aggressività e valore. Cielo di Malta e della Tunisia, agosto-dicembre 1942.»
«Giovane pilota da caccia, partito su allarme per intercettare bimotori nemici in azione di bombardamento a bassa quota, si lanciava in mezzo alla formazione scompigliandola, abbattendo due aerei e mitragliandone un terzo. Dava prova esemplare di aggressività e valore. Cielo della Sardegna, 31 maggio 1943.»
— Regio Decreto 2 giugno 1944.[6]
«Giovane ed abile pilota da caccia, combattente generoso ed aggressivo, durante un duro scontro con la caccia avversaria che cercava di ostacolare l’attacco dei nostri bombardieri ad un convoglio nemico fortemente scortato, collaborava generosamente alla bella vittoria della formazione che abbatteva tre Hurricane e ne danneggiava altri senza subire alcuna perdita. Cielo del Mediterraneo, 12-13-14 agosto 1942.»
NoteAnnotazioni
Fonti
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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