Pandanus tectorius
Pandanus tectorius Parkinson ex Du Roi, 1774, è una pianta della famiglia Pandanaceae.[2] DescrizioneDistribuzione e habitatIl suo areale si estende dal sudest asiatico, dalle Filippine e dall'Indonesia, ad est attraverso Papua Nuova Guinea e l'Australia settentrionale, coprendo la gran parte delle isole dell'oceano Pacifico, incluse la Melanesia (Isole Salomone, Vanuatu, Nuova Caledonia e Isole Figi), la Micronesia e la Polinesia (Wallis e Futuna, Tokelau, Samoa, Tonga, Niue, isole Cook, Polinesia francese e isole Hawaii).[3] Cresce fino a 1500 m di altitudine.[2] EcologiaIl granchio Cardisoma carnifex si nutre dei frutti di P. tectorius favorendone la dispersione dei semi.[4] Esiste una stretta relazione tra P. tectorius e l'insetto stecco Megacrania batesii, che si nutre solo delle foglie delle sue piante.[5] UsiCucinaIl frutto del Pandanus tectorius è commestibile. Alcune varietà e cultivar contengono quantità significative di ossalato di calcio, quindi necessitano di una cottura accurata prima di essere consumate.[6] Altre cultivar ne contengono poco o non ne contengono affatto, e possono essere mangiate crude. È un'importante fonte di cibo negli atolli della Micronesia e della Polinesia, con il frutto comunemente consumato crudo o trasformato in una pasta essiccata (come ad esempio lo jããnkun marshallese[7], il te tuae gilbertese o il sehnikun in kipar degli Stati Federati di Micronesia[8]) o in farina.[9] È anche uno degli alimenti tradizionali della cucina maldiviana.[10] Anche per gli aborigeni australiani era una fonte importante di cibo: ne mangiavano il frutto e i semi.[11] EtnomedicinaPresso alcune popolazioni tribali del Bangladesh, le foglie di P. tectorius sono usate come lassativo e per trattare le malattie da raffreddamento e la varicella[12]. Nella medicina popolare hawaiiana, il polline, i fiori, le foglie e le radici di P. tectorius trovano svariati impieghi: nel trattamento della scrofula, delle infiammazioni cutanee e delle ferite, nella costipazione, nelle infezioni urinarie[13][14]. Nelle Filippine, un decotto di radici di P. tectorius è tradizionalmente utilizzato come diuretico. Decotti di foglie sono invece utilizzati per il mal di testa, i dolori reumatici ed il mal di stomaco. Le foglie secche polverizzate vengono utilizzate per favorire la cicatrizzazione delle ferite.[14] Note
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