Pacoh
I pacoh, chiamati anche van kieu del fiume Bo sono un gruppo etnico originario del Vietnam[1] stanziato nelle montagne della catena Annamita, sia in Vietnam che in Laos. A tutto il 2002, erano in 16.000 nella provincia di Quang Tri in Vietnam, dove sono considerati una parte dell'etnia Tà Ôi, anche se la lingua di questi ultimi non è intelligibile con quella pacoh.[2] Secondo il censimento del 1995, erano in 13.200 nel Laos meridionale, distribuiti nel distretto di Samuai in provincia di Salavan, ed in quello di Nong in provincia di Savannakhet.[3] I pacoh laotiani si suddividono nei sottogruppi dei kado e dei kanai.[1] CulturaI villaggi dei pacoh vengono costruiti nelle zone montane ad oltre 900 m s.l.m. e sono governati dal consiglio degli anziani. Sono composti da poche abitazioni chiamate vel e da una costruzione pubblica frequentata soprattutto da uomini.[4] Le abitazioni sono costruite su palafitte; quelle dei kado, dove il nucleo familiare è in genere allargato ad altri membri della parentela, sono lunghe e spaziose, mentre quelle dei kanai sono a pianta quadrata ed ospitano solo il nucleo familiare.[1] La società è di tipo patriarcale e le decisioni in famiglia vengono prese dai mariti. Le madri partoriscono lontane da casa, e ritornano tre giorni dopo il parto. Viene dato il nome ai bambini solo diversi mesi dopo che sono nati.[5] I pacoh non hanno esperienza nel settore tessile, i tradizionali costumi venivano comprati da tribù di altre etnie.[4] Da diversi anni si vestono con abiti normali che comprano al mercato. Solo in particolari ricorrenze, le donne tornano ad indossare i costumi tribali. Il popolo si tramanda la storia nella tradizione orale, hanno inoltre propri canti chiamati oat,[4] proverbi e racconti.[1] Lingua ed etimologiaParlano la lingua pacoh (codice ISO 639-3: pac), che fa parte del ramo katuico della famiglia linguistica mon khmer, collegata a quella dei phuong vietnamiti.[3] Non hanno un proprio alfabeto e viene scritta in Laos con l'alfabeto laotiano ed in Vietnam con l'alfabeto latino. In lingua pacoh, la radice pa significa l'altro lato e coh significa montagna.[1] In Laos parlano anche un dialetto chiamato pahi.[3] Il 70% della popolazione parla solo la propria lingua, gli altri parlano le lingue nazionali dei paesi dove vivono.[4] I membri di questa etnia hanno un tasso di scolarità molto basso.[3] Religione e credenzeCome la maggior parte delle minoranze etniche mon khmer, i pacoh praticano l'Animismo. Gli spiriti più venerati sono quelli dei familiari deceduti, quelli che proteggono il villaggio e quelli della foresta. Nei dintorni di ogni villaggio si trova una 'casa degli spiriti'. Solo un centinaio di pacoh vietnamiti si sono convertiti al Cristianesimo.[4] La festa che celebra gli spiriti dei familiari si chiama Lapeup e si tiene in febbraio o in marzo. Viene anche celebrata una cerimonia propiziatoria per gli spiriti del raccolto. Altri riti vengono celebrati per ottenere la protezione degli spiriti conto le malattie e le sventure.[1] Per festeggiare l'anno nuovo, viene organizzato il festival Chanh Nga in novembre o in dicembre. Quando qualcuno muore si organizza una cerimonia che dura alcuni giorni. Il morto viene rinchiuso in una bara e fino a quando resta nel villaggio nessuno lavora i campi, perché credono che nel caso lavorassero il raccolto sarebbe rovinato.[1] EconomiaSono dediti principalmente ad un'agricoltura di sussistenza e fanno un largo uso del debbio. Le principali colture sono il riso, il mais e la patata dolce. Coltivano anche altre verdure, spezie e, più raramente, dei frutti. Si alimentano anche con la selvaggina che cacciano e con i vegetali che trovano nella foresta. Per guadagnare qualche soldo, occasionalmente lavorano anche nella costruzione di abitazioni nei villaggi vicini.[1] Note
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