Operazione Habitat
L'Operazione Habitat è un'operazione militare australiana in territorio iracheno dove furono impiegati 75 uomini dell'Australian Defence Force con lo scopo di difendere le popolazioni curde e fornire loro aiuti umanitari (Operazione Provide Comfort).[1] All'arrivo dei militari i Curdi vivevano in tende ai lati della strada o in villaggi distrutti ma i veri problemi riguardavano i rifornimenti, l'acqua e i medicinali.[2] Il 16 maggio 1991 il contingente australiano venne stanziato a 30 chilometri dalla città di Dahuk nel nord dell'Iraq. I militari insediarono 4 tende mediche con un personale di 5 uomini ciascuna (un ufficiale medico, un ufficiale infermiere e tre assistenti più un interprete). Furono insediati inoltre una tenda dentistica, una di prevenzione medica, una di ingegneri ed una come quartier generale.[1] Le squadre mediche dovevano coprire una zona di 500 chilometri quadrati. Mentre una squadra rimaneva alla base, le altre viaggiavano anche per 200 chilometri curando 60-100 persone ogni giorno. Più di 3 000 persone furono curate di cui circa l'80% erano bambini. I disturbi più curati furono diarrea, disidratazione, malnutrizione, scabbia, infezioni respiratorie ricorrenti, malaria, tifo e anemia. I militari australiani dovettero curare inoltre molte ferite dovute allo scoppio di bombe e mine antiuomo.[2] Il 30 giugno 1991 la missione si concluse e il livello di vita dei Curdi tornò alla normalità. I villaggi vennero ricostruiti, gli adulti tornarono al lavoro e i bambini poterono ricominciare ad andare a scuola.[2] Note
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