I nunatak costituiscono punti di riferimento facilmente identificabili nei ghiacciai e nei campi di ghiaccio tanto che spesso si attribuisce loro un nome. Hanno una forma spigolosa e frastagliata a causa dei cicli di scongelamento a cui sono sottoposti, in forte contrasto con i contorni più arrotondati del terreno sottostante, eroso progressivamente dal ghiaccio, visibili quando quest'ultimo si ritira lasciandolo esposto.
Rappresentando una sorta di "isola" nel ghiaccio, e poiché di solito si trovano ai margini della calotta glaciale, i nunatak possono avere una flora diversa da quella dell'ambiente circostante, e furono inizialmente ritenuti essere una sorta di refugium glaciale per la vegetazione, potendo fungere da centro di ridiffusione delle specie. Studi più recenti tendono invece a indicare che l'opera di ridiffusione parta da altri centri.[5]
Etimologia
Il termine deriva dalla lingua inuit con il significato di picco isolato[1] ed è entrato in uso nella lingua inglese nel 1877.[6]
^(EN) Klaus K. E. Neuendorf e American Geological Institute, Glossary of Geology, Springer Science & Business Media, 2005, ISBN978-0-922152-76-6. URL consultato il 26 dicembre 2020.
Eilif Dahl, The Nunatak Theory Reconsidered, in: Research in Arctic Life and Earth Sciences. Present Knowledge and Future Perspectives: Proceedings of a Symposium Held 4-6 September, 1985, at Abisko, Sweden, in: Mats Sonesson (Ed.), Naturvetenskapliga forskningsrådet, Forskningsrådsnämnden, Ecological Bulletins, Vol. 38, pagg. 77-95, Blackwell Publishing, Abisko, 1987, ISBN=8716100344, http://books.google.at/books?id=en21p_xzBtMC&printsec=frontcover
Håvard Juliussen, Ole Humlum, Preservation of block fields beneath Pleistocene ice sheets on SØlen and Elgåhogna, central-eastern Norway, Zeitschrift für Geomorphologie. Vol. 51, Num. 2, pagg. 113-138, E. Schweizerbart'sche Verlagsbuchhandlung, 2002, ISSN=1864-1687, Abstract, DOI= 10.1127/0372-8854/2007/0051S2-0113
George H. Denton, Terence J. Hughes, The Last Great Ice Sheets, John Wiley & Sons, New York, 1981, pagg. 292–293, ISBN=0-471-06006-2