In matematica, i numeri di Bernoulli[1] costituiscono una successione di numeri razionali che gioca un ruolo importante in vari problemi. Accanto a essi conviene prendere in considerazione i polinomi di Bernoulli che si possono considerare una loro generalizzazione.
Queste forme chiuse erano state individuate già nel 1631 da Johann Faulhaber[3] cui Bernoulli fa riferimento. Dopo la morte di Bernoulli, nel 1721Abraham de Moivre ed Eulero diedero ai numeri il nome con il quale sono tuttora conosciuti[2].
Le precedenti somme sono esprimibili per ogni come polinomi in di grado La formula rivelata e forse scoperta[4] ma non dimostrata da Jakob Bernoulli, scritta in notazione moderna utilizzando la notazione del fattoriale decrescente, è:
Bernoulli però nel suo trattato non considerava quelli che oggi per noi sono invece i primi due numeri della sequenza numerica che porta il suo nome per cui oggi preferiamo esprimere quella stessa formula nel seguente modo
dove si è utilizzata la variante dei numeri di Bernoulli.
Esempi
Nel caso abbiamo
Nel caso abbiamo
Definizione ricorsiva
I numeri di Bernoulli, nella variante , possono essere calcolati usando la seguente formula di ricorrenza:
che equivale a:
da cui la forma esplicita:
L'algoritmo di Ada Lovelace
Nella nota G delle Note di Ada Lovelace sull'analytical engine del 1842[5]
è stato descritto per la prima volta un algoritmo per la costruzione dei numeri di Bernoulli con una macchina in grado di eseguire calcoli automatici.
L'algoritmo di Ada Lovelace per i numeri di Bernoulli si basa sulla formula ricorsiva che abbiamo visto anche se per riconoscerla si deve tener conto che anche ai suoi tempi, come in quelli di Bernoulli, non erano considerati i primi due numeri della sequenza[6].
Tavola dei numeri di Bernoulli
Si può dimostrare che per tutti gli dispari maggiori di 1.
I numeri di Bernoulli possono anche essere definiti usando delle funzioni generatrici esponenziali sviluppate in serie di Maclaurin. Per la variante della sequenza bernoulliana con abbiamo:
mentre sommando ai due membri della precedente[8], troviamo la funzione generatrice della variante con
Per la dimostrazione si rimanda alla bibliografia[9].
Esempio:
Note
^Attenzione: la notazione viene utilizzata anche per denotare i numeri di Bell; per distinguerli da questi ultimi talora per i numeri di Bernoulli si usano le notazioni .
^Maecla 2017, capitolo "Identificazione della formula".
^Si considerano entrambe le sequenze. Quella con il segno negativo dà luogo ai "primi numeri di Bernoulli" (numeratore/denominatore), quella con il segno positivo caratterizza i "secondi numeri di Bernoulli" (numeratore/denominatore) detti anche "gli originali numeri di Bernoulli". Dato che per n>1 i valori degli indici dispari si annullano, la moltiplicazione permette di passare agevolmente dall'una all'altra sequenza
^Maecla 2017, capitolo: "Dimostrazione per via analitica".
G. Pietrocola, l’algoritmo di Ada Byron (PDF), su maecla.it, Maecla, 2017. URL consultato il 1º luglio 2017.
Mauro Fiorentini, Storia, su Numeri di Bernoulli, bitman.name. URL consultato il 26 giugno 2017.
Giorgio Pietrocola, Corollario 2B, su Esplorando un antico sentiero: teoremi sulla somma di potenze di interi successivi, maecla.it, Maecla, 2008. URL consultato il 4 aprile 2017.