Nino LeviNino Levi (Venezia, 7 luglio 1894 – New York, 25 marzo 1941) è stato un giurista e politico italiano. BiografiaLaureato in Giurisprudenza a Pavia nel maggio 1915. Inizia la sua attività accademica all'Università Bocconi, nel 1921, ordinario di Diritto e Procedura Penale insegna nelle università di Milano, Cagliari, Catania e Genova. Presidente della Provincia di Milano dal 1920 al 1922. Tra i fondatori del Partito Socialista Unitario e tra i più attivi nel frequentare Carlo Rosselli quando è a Milano, assiduo conferenziere all'Università proletaria milanese, membro del comitato esecutivo del gruppo italiano di Clarté, l’organizzazione internazionale ideata da Henri Barbusse per impedire future guerre.[1] Avvocato di Gaetano Salvemini durante il processo fiorentino nel luglio del 1925 per il periodico clandestino antifascista Non mollare. In questa occasione è aggredito dai fascisti che gli storpiano una mano in maniera permanente.[1] Dopo il 1926 scrive sulla rivista di Carlo Rosselli "Il Quarto Stato". Collabora con le più alte personalità giuridiche del periodo e fa parte della direzione della Rivista di diritto penale prima e della Rivista penale in seguito. Autore di pubblicazioni che spaziano dal diritto penale sostanziale a quello processuale ed internazionale.
Opere
Note
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