L'aspetto di questi primitivi carnivori assomiglia moltissimo a quello dei felidi, e difatti nelle vecchie classificazioni questi animali sono spesso noti come "paleofelidi". Il corpo allungato e snello, il cranio molto accorciato e la dentatura ridotta, in effetti, sono analoghi a quelli dei felidi. Le zampe, però, ricordano più i cani, e almeno alcune specie erano plantigrade come gli orsi o semiplantigrade.[2]
Alcune caratteristiche primitive, ad esempio la struttura delle ossa dell'orecchio, sembrerebbero porli vicino all'albero evolutivo dei carnivori. Molti anni fa, i paleontologi solevano dividere il gruppo in due: i nimravidi con i canini allungati avrebbero dato origine alle tigri dai denti a sciabola, mentre i nimravidi dall'aspetto più classico avrebbero dato origine a tutti gli altri felidi. In realtà i felidi primitivi si svilupparono da animali simili a viverridi. I nimravidi, ad ogni modo, forniscono uno straordinario esempio di convergenza evolutiva: si pensi a Dinaelurus crassus, nimravide dell'Oligocene degli Stati Uniti, dal cranio corto estremamente simile a quello di un ghepardo.
Classificazione
Attualmente i paleontologi riconoscono due principali sottofamiglie di nimravidi: i nimravini (Nimravinae), dall'aspetto simile a leopardi dal corpo allungato, e gli oplofoneini (Hoplophoneinae), caratterizzati dall'estremo allungamento dei canini superiori. Una terza sottofamiglia, apparsa in epoca posteriore e in passato ritenuta un'evoluzione degli oplofoneini, o considerata come una sottofamiglia dei Nimravidae[3][4] è stata riclassificata come una famiglia a sé stante (Barbourofelidae) da alcuni autori.[5] Tuttavia nuovi studi del 2020 tendono a riposizionarli tra i nimravidi,[6] o tra i Nimravinae,[7][8] indicando che la questione non è ancora risolta.
Tra i generi principali di nimravidi, da ricordare almeno Dinictis, Nimravus, Eusmilus e Hoplophoneus. Oltre a queste sottofamiglie è nota una forma basale, Maofelis, proveniente dall'Asia e forse ancestrale ai nimravidi più derivati.
I nimravidi conobbero la loro massima diffusione nel corso dell'Oligocene (35 - 22 milioni di anni fa), quando si diffusero per tutta l'Eurasia e il Nordamerica, e divennero tra i principali predatori dell'epoca insieme ai creodonti. Quando i mutamenti climatici e ambientali diedero nuovi impulsi evolutivi alle altre famiglie di carnivori, i nimravidi non riuscirono ad adattarsi abbastanza in fretta e scomparvero nel giro di pochi milioni di anni.
^ L. Werdelin, N. Yamaguchi, W. E. Johnson e S. J. O'Brien, Phylogeny and evolution of cats (Felidae), in D. W. Macdonald e A. J. Loveridge (a cura di), Biology and Conservation of Wild Felids, Oxford, UK, Oxford University Press, 2010, pp. 59–82, ISBN978-0-19-923445-5.
^ John J. Flynn e Henry Galiano, Phylogeny of early Tertiary Carnivora, with a description of a new species of Protictis from the middle Eocene of Northwestern Wyoming, in American Museum Novitates, 1982.