«Nelle loro critiche, i membri della “Nil (volentibus arduum)” rimproveravano ai loro avversari di non capire nemmeno il francese che traducevano.[2] La tragedia e il teatro francesi si sono avvicinati di più al loro ideale; lo hanno introdotto sulla scena olandese con l'suo della forza e anche senza. Con questo obiettivo, hanno tradotto e adattato opere classiche di Pierre Corneille, Jean Racine e Molière e hanno corretto questi grandi poeti senza batter ciglio.»
Storia
La società fu fondata nel 1669 ad Amsterdam, a seguito di una discussione letteraria sul tema del teatro.[3] Fino ad allora, la scena di Amsterdam era stata nelle mani del vetraio e scrittore Jan Vos (1610/1611-1667), che tra l'altro espresse con l'adagio Het zien gaat voor het zeggen ("La vision précède la parole") l'idea che gli elementi visivi fossero più espressivi delle parole.[3].
Vos poté abbandonarsi completamente alla sua predilezione per il visivo grazie alle sue entrature nel governo di Amsterdam, che nel 1655 gli commissionò la costruzione delle vetrate del nuovo Palazzo Reale, così come le grandi sculture viventi esposte all'aperto che avrebbero dovuto accogliere i visitatori illustri. Egli ideò anche balletti e produzioni teatrali, sia proprie che di autori terzi. Le sue opere abbondavano di scene drammatiche. Vos esercitò una notevole influenza sulla programmazione del Teatro di Van Campen, del quale era il reggente. Nel 1664-1665 rinnovò il teatro per rendere possibili effetti speciali graditi al pubblico, come rapidi cambi di scenario e movimenti di volo. Ma la popolarità del lavoro di Vos si basava anche su scene di orrore con elementi come omicidi, impiccagioni, smembramenti e altre oscure crudeltà. L'emozione e la violenza costituivano abitualmente ingredienti delle sue opere: non perché si rallegrassero di tali spettacoli, ma perché il suo obiettivo era mostrare i pericoli dell'intemperanza.[3]
^Si noti che un articolo pubblicato mercoledì 16 giugno 2010 su Le Soir, presentava un articolo polemico secondo cui questo gruppo di intellettuali e difensori della cultura francese erano, al contrario, i nemici sia di essa che dell'Académie française:
Nil volentibus arduum..."À cœur vaillant, rien d’impossible (Per un cuore valoroso, niente è impossibile) era l'adagio latino con cui Bart De Wever introduceva il suo discorso di vittoria la notte delle elezioni. Il nome si riferisce anche a un gruppo di poeti fondato ad Amsterdam nella seconda metà del XVII secolo, il cui obiettivo era quello di indebolire il potere dittatoriale esercitato dall'Académie française sul mondo del teatro in Europa. Bart De Wever non aveva evocato questa sorta di sentimento antifrancofono... (articolo firmato Dirk Vanoverbeke).