Nebbia in agosto (film)
(EN)
«Because the film, set as the others in the Nazi Germany, focuses on a less-known, but still controversial aspect: the one concerning euthanasia programs for minors and disabled people. Inspired by a true story, it underlines the universal importance of respect for other people’s life and the dangerousness of dehumanizing ideologies willing to manipulate life in a selective way. The screenplay does not portray the easy scheme dividing good characters from evil characters, on the contrary it highlights human fragility, always victim of the 'Banality of Evil'. The most thoughtful meanings are conveyed by a direction enhancing young actors interpretation and expressiveness, also through essential dialogue and a measured use of evocative sound. Thanks to the striking contrast between the indoor and outdoor cold-and-hot chromatic tones, a climate of tragedy appears, leaving nevertheless a narrow opening for hope.» (IT)
«Perché il film, ambientato come gli altri nella Germania nazista, si concentra su un aspetto meno noto, ma ancora controverso: quello relativo ai programmi di eutanasia per minori e disabili. Ispirato da una storia vera, sottolinea l'importanza universale del rispetto per la vita delle altre persone e la pericolosità delle ideologie disumanizzanti disposte a manipolare la vita in modo selettivo. La sceneggiatura non descrive il semplice schema che divide i personaggi buoni da quelli cattivi, al contrario evidenzia la fragilità umana, sempre vittima della "Banalità del Male". I significati più premurosi sono trasmessi da una direzione che migliora l'interpretazione e l'espressività dei giovani attori, anche attraverso un dialogo essenziale e un uso misurato del suono evocativo. Grazie al notevole contrasto tra i toni cromatici freddi e caldi interni ed esterni, appare un clima di tragedia, lasciando tuttavia una stretta apertura alla speranza.» Nebbia in agosto (Nebel im August) è un film drammatico del 2016 diretto del regista tedesco Kai Wessel, adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Robert Domes che racconta la vita del quattordicenne jenisch Ernst Lossa. TramaErnst Lossa, orfano di madre e con il padre venditore ambulante senza fissa dimora, appartiene alla comunità degli jenisch, tedeschi chiamati anche "zingari bianchi" e considerati del Terzo Reich di razza inferiore e impura. Giudicato irrecuperabile[2], dopo un passaggio in un istituto correzionale, Ernst viene mandato in una struttura per bambini e ragazzi disabili psichici. Quello che viene spacciato per un luogo terapeutico, è in realtà una tappa del programma nazista dell’eutanasia[3]. Il dottor Veithausen, il medico dai modi civili, è invece un aguzzino attivo all'interno del programma di sterminio dei disabili; è lui che decide chi dei ricoverati deve essere trasferito all'ospedale nelle vicinanze dove viene praticata l’eutanasia tramite l'iniezione di sostanze letali e chi temporaneamente mantenere in vita. Ernst, intuendo il pericolo, non si fa ingannare dai modi gentili del dottore e mette in pratica una sua forma di resistenza [4]. Curiosità
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