Nadežna Dmitrievna Chvoščinskaja - ZajončkovskajaNadežna Dmitrievna Chvoščinskaja - Zajončkovskaja, nota anche con lo pseudonimo di V. Krestovskij (in russo Надежда Дмитриевна Хвощинская Зайончковская?); Rjazan', 1825 – San Pietroburgo, 1889), è stata una scrittrice russa. BiografiaChvoščinskaja - Zajončkovskaja si affacciò alla produzione letteraria per la prima volta nel 1847, approfondendo nei suoi racconti le caratteristiche della provincia della sua infanzia. Abbandonò i luoghi natali dopo il matrimonio con un giovane medico, per trasferirsi a San Pietroburgo.[1] La prematura morte del marito la portò ad intensificare l'attività letteraria, che continuò fino agli ultimi giorni di vita.[1] Con le sue opere ottenne buoni riconoscimenti ed apprezzamenti nell'ambito del gruppo di scrittori russi che, nella seconda metà del XIX secolo, descrissero le condizioni degli 'umiliati e offesi', lottando contro l'ipocrisia sociale da un punto di vista liberaleggiante.[1] Nei suoi scritti descrisse quarant'anni di vita sociale russa, dei quali evidenziò la stagnazione dell'epoca precedente all'emancipazione dei servi della gleba, i primi sintomi di risveglio, le nubi che nuovamente si addensavano, inghiottendo le speranze, e infine i raggi di sole che qua e là le squarciarono.[1] I suoi racconti, sia quelli lunghi sia quelli brevi, si caratterizzarono per un'esposizione semplice, che rese popolari le sue opere, di cui la critica rilevò una certa tendenza moraleggiante: tra i suoi lavori si ricordano, tra gli altri, La prima battaglia (Pervaja borb'a, 1869); L'orsa maggiore (Bol'šaja medvedica, 1871); Album - gruppi e ritratti (Al'bom-gruppy i portreti, 1877).[1] Opere
NoteBibliografia
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