NGC 5460
NGC 5460 è un ammasso aperto visibile nella costellazione del Centauro. OsservazioneLa sua ricerca viene di molto facilitata dalla presenza della stella ζ cen, visibile 2 gradi a NW; si tratta di un ammasso dalla morfologia particolare, formato da tre grappoli di stelle di ottava e nona magnitudine, allineati in senso nord-sud. Lo strumento ideale per la sua osservazione è il binocolo, con ingrandimenti che vanno dal 10x50 all'15x80, oppure piccoli telescopi, dato che forti ingrandimenti fanno perdere la visione di insieme; molto bello il contrasto di colore delle sue componenti, alcune azzurre, altre arancioni. Quest'ammasso si trova ad una declinazione fortemente australe, pertanto non è osservabile da molte delle regioni abitate dell'emisfero boreale, come gran parte dell'Europa e del Nordamerica; da diverse regioni abitate dell'emisfero australe, al contrario, si presenza circumpolare.[3] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra febbraio e luglio. Storia delle osservazioniNGC 5460 venne individuato per la prima volta da James Dunlop nel 1826, nelle sessioni osservative condotte quando era sovrintendente dell'osservatorio del Nuovo Galles del Sud in Australia; l'astronomo John Herschel lo riosservò in seguito e lo inserì nel suo General Catalogue of Nebulae and Clusters col numero 3772.[4] CaratteristicheNGC 5460 è un ammasso piuttosto disperso e moderatamente popolato, pur essendo ben contrastato; la sua distanza è stimata attorno ai 678 parsec (circa 2210 anni luce)[2] ed è quindi situato sul bordo interno del Braccio di Orione, a una distanza maggiore rispetto alle stelle della grande Associazione Scorpius-Centaurus e piuttosto vicino all'ammasso NGC 5662. Si tratta di un ammasso di età intermedia, con un'età stimata sui 160 milioni di anni, e contiene una nutrita popolazione di stelle delle prime classi spettrali, come la B e la A; la metallicità media di tutte le componenti è paragonabile a quella solare. Quattro di queste stelle sono state riconosciute come binarie spettroscopiche.[5] Note
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