Myliobatis aquila
L'aquila di mare[2] (Myliobatis aquila (Linnaeus, 1758)) è un pesce cartilagineo della famiglia Myliobatidae[3], diffuso anche nel Mediterraneo e comune nell'Adriatico. DescrizioneIl suo corpo ha la classica forma discoidale, con il diametro orizzontale più largo di quello verticale; misura fino a 1,5 m di larghezza e 2,5 m di lunghezza. La testa sporge dal muso e la coda, a forma di frusta, è lunga più del doppio del corpo e presenta una spina dorsale munita di ghiandola velenifera. La pelle è liscia e ricoperta di muco scivoloso. Come le razze possiede due pinne laterali molto ampie e appuntite, leggermente arcuate, la cui forma ricorda delle ali falcate (da cui il nome scientifico). Distribuzione e habitatÈ una specie costiera delle acque temperate del nord Atlantico e del mar Mediterraneo (dove è particolarmente comune nel mar Adriatico), che vive a bassa profondità, nuotando spesso in prossimità della superficie[4]. BiologiaL'aquila di mare è ovovivipara e pertanto partorisce individui che hanno già l'aspetto degli adulti. La dieta comprende sia molluschi quali gasteropodi e lamellibranchi, che crostacei come granchi e paguri. PescaViene pescata, soprattutto nell'Adriatico, ma la carne molle e viscosa non risulta particolarmente appetibile, limitandone il consumo localmente e agli esemplari appena pescati. Note
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