Dopo un esordio teatrale non soddisfacente e aver meditato di cambiare mestiere, vinse il premio del Conservatoire per la commedia,[2] dopo di che si esibì all'Odéon; reduce dalla guerra del 1870, entrò alla Comédie-Française (1872), dove esordì nel 1872 in Andromaca di Jean Racine, ed effettuò una lunga carriera di attore tragico, il più significativo tra i contemporanei,[3][4] ottenendo successo e consensi[5] grazie alla sua esuberante personalità,[4] al nobile portamento e alle grandi doti vocali,[1] una voce forte e modulata applicata ad un repertorio vastissimo,[3] che spaziava dai classici greci a William Shakespeare, da Voltaire a Goethe (Oreste, Amleto, Edipo).[2][3][6]
Inoltre si affermò anche quale interprete delle più note figure del drammaromantico.[2].
I tour trionfali che ha fatto in Europa, in Russia e in particolare negli Stati Uniti d'America nel 1894, con i suoi più grandi successi rafforzarono la sua celebrità internazionale.[7]
Suo fratello Paul (1847-1922), studiò medicina, ma all'età di trentatré anni esordì nel mondo del teatro, con la compagnia dell'Odéon, specializzandosi in ruoli tragici, prima di entrare alla Comédie-Française, dove divenne noto per le parti in personaggi di vecchi.[1]
^(EN) Jean Mounet-Sully, su comingsoon.it. URL consultato il 31 marzo 2019.
Bibliografia
(FR) Christophe Barbier, Dictionnaire amoureux du théâtre, Plon, 2015.
(FR) Samuel Chappuzeau, Le Théâtre français, Parigi, Georges Monval, 1876.
(FR) P. L. Jacobs, Le théâtre français, Bruxelles, 1867.
(FR) Jacqueline de Jomaron, Le Théâtre en France, Parigi, Armand Colin, 1992.
(FR) Fabrice Masanès, Le Masque du tragédien : Réflexions sur quelques portraits de Mounet-Sully, in Histoires littéraires, n. 20, ottobre-dicembre 2004, pp. 62-79.
(FR) Georges Mongredien, La Vie quotidienne des comédiens au temps de Molière, Parigi, Hachette, 1966.
(FR) Anne Penesco, Mounet-Sully et la Partition intérieure, Lione, Cahiers du Centre de recherches musicologiques, Presses universitaires de Lyon, 2000.
(FR) Anne Penesco, Mounet-Sully : L'Homme aux cent cœurs d'homme, Parigi, Éditions du Cerf, 2005.
(FR) Dany Porché, Ego-dictionnaire des mots du théâtre, Pietraserena, Dumane, 2017.