Morgane - Detective geniale
Morgane - Detective geniale (HPI - Haut potentiel intellectuel) è una serie televisiva franco-belga ideata da Alice Chegaray-Breugnot, Stéphane Carrié e Nicolas Jean. TramaPrima stagioneLille, Francia. Morgane Alvaro è una donna delle pulizie di 38 anni che, per una circostanza fortuita, aiuta la polizia giudiziaria a risolvere un caso difficile, nonostante la diffidenza dell'Ispettore Adam Karadec. Morgane è una madre single di tre figli avuti da due uomini diversi, ma, soprattutto, è un soggetto ad alto potenziale cognitivo, con 160 di quoziente intellettivo, il che la porta a vedere ragionamenti e soluzioni che altre persone non vedono. Céline Hazan, il commissario, le farà allora una proposta di collaborazione più continuativa. Morgane sulle prime rifiuta, perché è insofferente nei confronti dell'autorità e particolarmente della polizia. Ma poi decide di accettare perché in cambio della sua consulenza chiede che vengano riprese le ricerche del suo primo compagno, Romain, sparito nel nulla 15 anni prima. Seconda stagioneL'attività di Morgane Alvaro come consulente della Polizia di Lille prosegue, mentre la sua vita personale è sempre più "incasinata", tra figli, compagno (Ludo) che perde la pazienza per sopportarla e la chiara attrazione verso l'ispettore Karadec, il quale, però nel corso degli episodi si lega sentimentalmente a un'altra donna, Roxane Acher. Terza stagioneQuarta stagioneEpisodi
PersonaggiPersonaggi principali
Altri personaggi
ProduzioneAlice Chegaray-Breugnot, una degli ideatori della serie, ha spiegato che Morgane Alvaro, il personaggio interpretato da Audrey Fleurot, è stata inizialmente ispirata dalla sindrome di Asperger, ma che non aveva intenzione di caratterizzarla con lo stereotipo dell'ossessione per la matematica e i numeri[1]. Si è poi deciso di renderla semplicemente una donna con un'intelligenza nettamente superiore alla media. (FR)
«Elle faisait écho à plein de choses, et je sentais que je pourrais me l’approprier et en faire un peu mon clown. [...] Je voulais qu'il y ait une bonne part de mauvais goût, totalement assumé. [...] Je voulais aussi quelque chose de l'ordre de la BD ou même carrément de la super-héroïne. Finalement ça donne une sorte de costume à la Wonder Woman quoi. Mais une Wonder Woman du quotidien. [...] Depuis, j’ai d'ailleurs acheté je ne sais combien de vêtements morganesque!» (IT)
«Ha fatto eco a molte cose e ho sentito che potevo farla mia e renderla un po' il mio pagliaccio. [...] Volevo che ci fosse una buona componente di cattivo gusto, del tutto presunta. [...] Volevo anche qualcosa nell'ordine delle bande dessinée o addirittura della supereroina. Alla fine si veste con una specie di costume da Wonder Woman. Ma una Wonder Woman di tutti i giorni. [...] Da allora ho anche comprato non so quanti vestiti morganeschi!» Le riprese della prima stagione si sono svolte tra novembre 2019 e novembre 2020 in Alta Francia, all'interno della metropoli europea di Lille, più precisamente nei comuni di Lambersart, Lilla, Ronchin, Roubaix, Tourcoing, Villeneuve-d'Ascq, Wattignies e Dunkerque[2][3][4]. Le riprese presso l'ex edificio Sciences Po Lille, teatro del commissariato di polizia, sono state effettuate tra la fine del 2019 e agosto 2020[5]. Il 10 maggio 2021 Patrice Onfray, produttore esecutivo della serie, intervistato da La Voix du Nord, ha confermato la produzione di una seconda stagione, specificando: «Lo scouting per trovare i luoghi che fungeranno da scenografie dovrebbe avvenire ad agosto, mentre la registrazione dovrebbe iniziare a metà ottobre e proseguirà, con interruzioni, fino a metà febbraio [del 2022]». Le riprese si sono tenute sempre nell'Alta Francia[6]. Colonna sonoraLa colonna sonora, composta da Yannis Dumoutiers, è stata pubblicata dall'etichetta “B Original” il 4 giugno 2021[7].
AccoglienzaCritica francese
«Agli intrighi piuttosto ben collegati [...] si aggiungono alcuni gustosi consigli per illustrare i lampi di genio di Morgane e una produzione efficiente. Una dose di originalità, sulla scia di Balthazar (TF1) oppure Astrid e Raphaëlle (France 2), e un'alta probabilità di infondere umorismo nelle nostre serate ristrette. È fatta bene.» «Audrey Fleurot è l'eroina di questa commedia poliziesca molto divertente, con trame ben congegnate, che si affida quasi interamente al talento dell'attrice. La fiammeggiante rossa si scatena, sia a livello di abbigliamento, di un cattivo gusto assunto con spavalderia, alla maniera di Erin Brockovich, come nei dialoghi, in cui ha respirato la sferzata, molto politicamente scorretta, con un apparente giubilo.» «La qualità delle interpretazioni, molto al di sopra di quella che solitamente TF1 dà a vedere, costituisce la migliore sorpresa di questo spettacolo imperfetto ma sorprendentemente impegnativo.» «Il fascino scintillante e l'energia traboccante di Audrey Fleurot sono gli interessi principali di questa commedia poliziesca che, per il resto, non risparmia alcun cliché narrativo del genere.» «Ahimè, se il cast non ha demeriti, nell'insieme manca la capacità di legare indagine, umorismo e frammenti di realtà sociale. Le buone idee (i flash visivi di Morgane, una digressione sul franchise di CSI...) affogano in una realizzazione asettica e artificiale. Il Nord non è mai stato così soleggiato, i locali della polizia giudiziaria sono illuminati come una sala mostra. Sorridiamo, sfiorando l'indigestione.» Critica italiana«La serie è di una furbizia diabolica perché ti seduce per poi tenerti accuratamente ben fuori dalle indagini. Il modello applicato è infatti quello alla Agatha Christie dove il lettore non è mai messo nelle condizioni di poter anticipare i protagonisti nella risoluzione del caso. I dettagli emergono infatti progressivamente, solo dopo che Morgane o il suo partner li scoprono. Per certi versi si torna ai tempi di Colombo, quando sapevi già chi fosse il colpevole e il fascino della visione consisteva nel capire come il protagonista avrebbe sciolto l'arcano. Ecco, qui il colpevole non viene spoilerato, però la sensazione di stare alla finestra, a vedere un gioco dal quale sei esautorato, è la medesima. [...] Anche se ha 160 di QI, Morgane fa i salti mortali, come me e te, e non è perfetta. Per certi versi, lancia un nuovo concetto di antieroe: non si oppone al cliché dell'eroina dura e pura in quanto cattiva o corrotta. Morgane è una buona cristiana, che desidera il bene proprio e della società. Semplicemente tende ad auto-sabotarsi, il che la rende per l'appunto un'antieroina: da sola Morgane non può vincere. Mai. [...] In un mondo che trasuda individualismo, Morgane – Detective geniale ci ricorda dunque che nessuno è onnipotente e che l'altro è sempre la nostra migliore risorsa. Un concetto antico, che trasuda nostalgia, facendoci amare una donna che non si lascia incattivire dal mondo ma, anzi, gli dà fiducia.» «Morgane Alvaro (Audrey Fleurot), la protagonista, ha tutto per non piacere: è volgarotta, veste male, lavora come addetta alle pulizie, tre figli, due matrimoni alle spalle e parecchi debiti. È strana, quasi respingente, eppure ha un QI di 160 (un quoziente intellettivo di gran lunga superiore alla media). Il che le permette di intuire quello che altri non intuiscono («Monk», «The Mentalist», «Dr House») e di collaborare, accidentalmente con la polizia per risolvere casi difficili. Morgane è una donna enigmatica, impulsiva, restia a collaborare con l'autorità; l'interpretazione della Fleurot restituisce il profilo di un'eroina imperfetta, multitasking per definizione e dalla vita ricca di fatiche e sconfitte. La sua intelligenza non le vieta di essere pasticciona, intrigante, persino disturbante, tanto che riesce difficile giustificare questa sua collaborazione con la polizia, venata da una sottile attrazione verso un ispettore. Dove sta la calamita? La domanda è lecita perché se uno inizia a vedere un episodio non riesce più a staccarsi e arriva fino alla fine. Magari prendendo nota dei difetti o sopportando a fatica le stranezze di Morgane o registrando le incongruenze del genere poliziesco. Ma arriva fatalmente alla fine. E questo è spiegabile soltanto dalla presenza di sottili cariche elettriche disseminate nel racconto (c'è una scena in cui Morgane risolve un caso proprio grazie a una calamita). La calamita è come un piacere inconfessabile che ci tiene incollati a una storia anche quando ne percepiamo le assurdità.» Riconoscimenti
Note
Collegamenti esterni
|