Il monastero Ipat'ev (in russoИпатьевский монастырь?, Ipat'evskij monastyr') è un monastero maschile situato sulla riva del fiume Kostroma, dal lato opposto della città di Kostroma. Fu fondato intorno al 1330 da un tartaro convertito, il principe Čet, antenato in linea maschile di Solomonia Saburova e Boris Gudunov.
La maggior parte delle costruzioni del monastero datano a partire dal XVI e XVII secolo. Il Palazzo dei Romanov venne costruito nel 1588 e restaurato dall'architetto Richter[1]; la cattedrale della Trinità, eretta nella metà del '600[1], è famosa per la sua sontuosa iconostasi e gli affreschi eseguiti in gran parte da Gurij Nikitin; una chiesa di dimensioni minori è stata demolita durante la dittatura comunista, ma c'è l'idea di ricostruirla e dedicarla ai santi martiri della famiglia imperiale. L'ingresso principale dalla riva del fiume è stato progettato da Konstantin Andrejevič Thon. La stanza privata dello zar Michele I venne ricostruita per ordine dello zar Alessandro II di Russia, ma alcuni architetti moderni hanno messo in discussione l'autenticità di questa ricostruzione.
Il monastero venne abbandonato dopo la rivoluzione d'ottobre nel 1917, e trasformato in museo: dopo un accurato programma di recupero e restauro, le autorità hanno deciso di restituirlo alla Chiesa ortodossa russa, nonostante la forte opposizione delle autorità museali locali.
I boiari implorano Michele Romanov di divenire il loro zar (1673)
Le mura del monastero
Veduta del cortile interno
Cattedrale della Trinità (1652)
Il palazzo dei Romanov
Note
^abc"Mosca, Sam Pietroburgo, Kiev", Guida TCI, 1992, p. 129